Penalità Sainz, la Ferrari non ci sta! Presentato ricorso alla FIA

La Ferrari ha presentato ufficialmente ricorso alla FIA per la penalità inflitta a Sainz al GP d'Australia: il team spera almeno in un confronto

SportFair

La Formula 1 si gode una lunga pausa prima di tornare in pista dopo i primi tre Gran Premi della stagione, nei quali non sono mancati i colpid di scena e lo spettacolo in pista.

In Australia ne sono successe di tutti i colori e ancora si parla di quanto accaduto in pistae delle scelte dei commissari. Tra queste, c’è anche la penalità inflitta a Carlos Sainz, che da 4° ha chiuso la sua gara 12°.

Proprio di questo ha parlato ieri Frederic Vasseur in una conferenza stampa virtuale organizzata ieri. Il team principal della Ferrari ha confermato di aver inviato alla FIA una richiesta di revisione della penalità di 5 secondi inflitta al pilota spagnolo.

Le parole di Vasseur

Carlos domenica era esausto e lo capisco perfettamente. Abbiamo fatto la richiesta di riesame del caso e l’abbiamo inviata oggi (ieri) alla FIA”, ha precisato Vasseur. La richiesta va spedita entro 14 giorni dalla gara dunque la Ferrari sta rispettando le tempistiche.

In primo luogo, aspettiamo che guardino la nostra petizione per vedere se possono rivedere la sanzione. Quindi avremmo un secondo incontro con gli stessi steward (dall’Australia) per vedere se possono cambiare la decisione. Speriamo, almeno, di avere un confronto aperto con loro. Per evitare, per il bene di questo sport, e che in futuro non si ripetano più situazioni come queste, ovvero episodi identici nella stessa Curva-1, ma disparità di trattamento. La prima udienza sarà per decidere per riaprire il caso. Eventualmente poi decideranno quando sarà la seconda, che potrà esserci a Baku o forse anche prima. Per me, per Carlos e per la squadra, riaprire almeno la discussione sarebbe un primo passo. Ovviamente ci aspettiamo che la decisione venga rivista, non presentiamo ricorso affinché rimanga la stessa”, ha spiegato Vasseur.

“La frustrazione per Carlos è stata non avere udienza, che è stata concessa invece a Gasly e Ocon, visto anche che la gara ormai era finita e lui era fuori dal podio”, ha aggiunto.

Non voglio incolpare nessuno. Faccio questo lavoro da 33 anni e in ogni incidente in pista hai due versioni. Non è così facile. Ma questo è un caso particolare con tre bandiere rosse e tutto il resto. Ecco da dove viene la frustrazione. Riteniamo che la situazione di Ocon e Gasly sia stata trattata diversamente“, ha concluso.

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