La canadese Laurence St. Germain è la nuova campionessa del mondo di slalom femminile, grazie ad una seconda manche condotta all’attacco. La 28enne di Saint Ferreol les Neiges recupera due posizioni dal terzo posto di metà gara e sale per la prima volta in carriera sul podio (Coppa del mondo inclusa) vincendo l’oro e battendo per 57 centesimi Mikaela Shiffrin e per 69 la tedesca Lena Duerr.
Gran gara, la migliore della carriera per l’azzurra Lara Della Mea, 24enne tarvisiana dell’Esercito, che dal 26/o posto della prima frazione, recupera ben 18 posizioni fino all’ottavo posto finale, con il miglior tempo nella seconda manche. Un piazzamento che fa ben sperare per la crescita della specialità. 1″19 è il distacco che Della Mea accusa al termine della gara e che la riporta ai tempi in cui fu in grado di vincere la medaglia di bronzo nel parallelo a squadre ai Mondiali di Are.
Marta Rossetti termina al 23/o posto, in recupero di 6 posizioni, rispetto al 29/o di metà gara e recupera qualcosa anche Beatrice Sola, che termina la gara con 2″95 di ritardo dalla vincitrice, al 30/o posto. Si fa vedere anche Anita Gulli che recupera 15 posizioni nella seconda manche terminando 35/a.
Le dichiarazioni
Le parole delle azzurre dopo lo slalom dei Mondiali e il bilancio del direttore tecnico Gianluca Rulfi.
“Sono contentissima – ha detto Lara della Mea – e per me è un’emozione grande fare un risultato del genere ai Mondiali. Siamo sulla strada giusta, abbiamo lavorato bene e si vede. Bisogna continuare così anche in futuro perché credo che potremo raggiungere dei buoni risultati. Sono contenta anche perché faccio punti e posso migliorare il pettorale di partenza, altra cosa importante”.
“Sono un po’ rammaricata per il risultato – ha detto Marta Rossetti – perché avrei potuto fare molto meglio. Ho attaccato come se fosse una gara normale, di Coppa del mondo. Non è andata, qui contano solo le prime quindici. Sarà per la prossima mi concentrerò sulle prossime gare di Are”.
“Eravamo competitivi in varie specialità – è il bilancio di Gianluca Rulfi, direttore tecnico della squadra femminile -, soprattutto in superG, dove abbiamo vinto la medaglia più luccicante. Sono gare dove ci sono atleti che provano a dare qualcosa in più. La discesa era abbastanza facile, ci sono state tre prove perfette, poi in gara ci sono state atlete che hanno provato qualcosa in più e non c’erano difficoltà che potessero permettere ai campioni di fare la differenza. Goggia non ha imbroccato la discesa giusta ed è andata così.
Federica Brignone è un’agonista nata, mi pare che la sua carriera non stia dando segni di rallentamento o di cedimento. Si diverte moltissimo e potrà ottenere ancora risultati importanti, mi auguro fino a Milano-Cortina 26.
Marta Bassino aveva già dato segnali importanti già in passato, ci sono stati malanni di stagione che ci hanno tartassato, ma non la scopriamo oggi: è una ragazza che pur non avendo il fisico adatto per la velocità e molto brava nell’affrontare soprattutto i tracciati più tecnici”.