Gary Hunt e Rihannan campioni della Red Bull Cliff Diving

Grazie all’ultimo tuffo da dieci punti, Gary Hunt si aggiudica il suo decimo titolo da record nell’ultima tappa della Red Bull Cliff Diving World Series. Nella gara femminile, Rhiannan Iffland vince ancora nella sua terra natale

SportFair

Gary Hunt, costretto ad accontentarsi di un ruolo marginale nelle prime gare della stagione mentre i giovani talenti eccellevano, ha dimostrato che a trentotto anni è ancora l’atleta più forte da battere dalla piattaforma di 27 metri. Per far fronte ai suoi due rivali che gareggiavano per il titolo, il britannico Aidan Heslop e il rumeno Catalin Preda, ha attinto a tutta l’esperienza accumulata grazie a ben novantadue presenze nella Red Bull Cliff Diving World Series, superando tutti con l’ultimo tuffo della stagione.

Ad essere sincero, non riesco ancora a crederci. Quest’anno è stato difficile con tutti questi giovani atleti. Mi sono sentito in difficoltà e si è visto dai risultati. Sentivo di dover ricostruire e ripartire. Alla fine, ci sono riuscito“, ha dichiarato Hunt, che ha ottenuto per ben diciotto volte un dieci nel corso della stagione. “Sembra un sogno. Non avrei potuto sperare di meglio. È stata una stagione molto combattuta che è finita alla grande. Mi ci vorrà un po’ di tempo per realizzare tutto questo“.

Alla sua prima stagione come permanent diver, Heslop, nonostante la sua giovane età ha superato tutte le aspettative, inviando un chiaro segnale al mondo del cliff diving: sarà il prossimo a salire sul gradino più alto. Due vittorie e tre podi, tra cui un altro secondo posto qui a Sydney, hanno assicurato al ventenne il secondo posto assoluto nella classifica della World Series.

Catalin Preda non è riuscito a conquistare il suo primo titolo: il trentunenne squalo rumeno ha bissato il terzo posto della scorsa stagione e tornerà l’anno prossimo in cerca di nuovi successi.

Rihannan Iffland aveva già conquistato il suo sesto titolo grazie alla vittoria nella tappa precedente di Polignano a Mare in Italia, ma questo non le ha impedito di staccare il piede dall’acceleratore nell’ottava e ultima gara, che si è svolta nella sua terra natale. Nonostante la pressione incalzante della canadese Molly Carlson, l’australiana ha dato il meglio raggiungendo le trenta vittorie in trentasette gare, e arrivando a essere incoronata questa volta davanti ai suoi amici e familiari.

Questo è il mio sesto titolo ed è davvero speciale. Sono senza parole. Sapevo di avere in mano il trofeo King Kahekili indipendentemente dal risultato di oggi, e questo mi ha tolto un po’ di pressione. Ma volevo dare il massimo davanti al pubblico di casa. Ci sono riuscita!“, ha dichiarato la trentunenne di Newcastle. “Sono molto orgogliosa: stamattina non sapevo come avrei affrontato la gara, non sapevo esattamente come mi sarei sentita. Ho fatto entrambi i tuffi ottenendo un nove. È stato bello vedere Molly gareggiare e constatare un livello così alto. Il prossimo anno sarà davvero interessante“.

Molly Carlson, al suo primo anno come permanent diver, si è assicurata il sesto secondo posto con il suo personale punteggio totale più alto dopo la splendida vittoria Boston, apertura della stagione. A soli ventiquattro anni, si concentrerà ora per fare un passo in più nel 2023, mettendo sempre più pressione alla campionessa Rihannan Iffland.

A completare il podio di Sydney è stata Eleanor Smart, atleta sempre più impressionante, con un risultato che l’ha portata al terzo posto assoluto – record personale per la ventiseienne americana che ha debuttato nel 2017.

È stato anche il momento per un addio alle gare emozionante da parte di una delle atlete più amate e rispettate di questo sport: la messicana Adriana Jimenez ha concluso la sua straordinaria carriera davanti all’iconico scenario australiano. La trentasettenne, che si è classificata seconda dopo la Iffland nel 2018, ha chiuso con un quinto posto a Sydney.

Buona performance anche per la giovanissima wildcard italiana, la triestina Elisa Cosetti, che a sorpresa è stata chiamata a gareggiare anche in occasione della finale australiana, dove ha ottenuto un 9° posto in classifica, dimostrando la grinta e la voglia di crescere sempre più in questa disciplina.

Con 762 tuffi realizzati durante le otto tappe che si sono svolte in Nord America, Europa e Australia, nell’ultima tappa a Sidney non sono stati incoronati solo i campioni assoluti, ma sono stati anche confermati gli otto permanent diver uomini e donne della Red Bull Cliff Diving World Series 2023, stabiliti in base al ranking mondiale di quest’anno.
Per le donne, oltre alle prime tre classificate, si aggiungono l’australiana Xantheia Pennisi e la canadese Jessica Macaulay; la statunitense Meili Carpenter, che debutterà come pemanent diver, la tedesca Iris Schmidbauer, che tornerà dopo un anno da wildcard e anche l’atleta indipendente Yana Nestsiarava.

Per gli uomini Nikita Fedotov (IAT), il rumeno Constantin Popovici, l’italiano Alessandro De Rose, James Lichtenstein (USA) e Miguel Garcia (Colombia).

Il grande successo della tredicesima stagione della Red Bull Cliff Diving World Series non finisce e dà appuntamento a tutti gli appassionati nel 2023 con nuovi talenti, tuffi sempre più difficili e un calendario unico.

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