Nadal, il Covid ed il ritiro! A Wimbledon la confessione: “poche settimane fa ero vicino a dire basta”

La sincerità di Rafa Nadal: dal Covid che minaccia il torneo di Wimbledon al ritiro dal mondo del tennis

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Continua il momento d’oro di Rafa Nadal. Nonostante un’interruzione per pioggia, il tennista maiorchino, vincitore di Australian Open e Roland Garros, è riuscito ad avere la meglio su Berankis e staccare il pass per il terzo turno di Wimbledon. A fine partita, Nadal si è concesso ai giornalisti, spaziando diversi argomenti: dalla minaccia Covid al ritiro.

Non c’è nessuna paranoia. È la realtà. Un mio caro amico, Roberto Bautista, si è dovuto ritirare oggi per un altro caso. Quando succede questo genere di cose è probabilmente perché ci sono molti casi. Non sto facendo molte cose. Scendo in campo, sto a casa, e non esco affatto. Fa parte di questo mondo impegnativo che abbiamo affrontato negli ultimi anni. Non sto dicendo che non stiamo facendo le cose nel modo giusto, perché ad un certo punto dobbiamo riaprire tutto, dobbiamo essere liberi, avere una vita normale. Sembra che il COVID sia ora meno pericoloso in termini di creare seri problemi di salute. Allo stesso tempo, quando apri, possono succedere questo genere di cose. Niente da aggiungere. Questo è tutto“, ha commentato Nadal.

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Foto di Neil Hall / EPA / Ansa

Il maiorchino si è lasciato andare poi ad una confessione: “un paio di settimane fa ero vicino al ritiro. Ora non mi sento così. Questa è la mia filosofia. Non ho mai avuto paura che quel giorno sarebbe arrivato. Penso di essere felice di aver avuto una vita molto felice al di fuori del tennis, anche se il tennis è stato una parte molto importante della mia vita negli ultimi 30 anni. Sono stato felice fuori dal tennis, senza dubbio. Ho un sacco di cose che mi piace fare, quindi non sono preoccupato per questo. Ma, naturalmente, quando arriverà quel giorno, sarà un cambiamento. Tutti i cambiamenti in questa vita richiedono tempo. Devi adattarti. È normale che si parli del ritiro di grandi atleti, perché in qualche modo sono stati ai vertici per così tanto tempo, a maggior ragione negli sport più popolari, che sono entrati a far parte della vita di molte persone”, ha concluso.

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