a diciannovesima edizione dei campionati del mondo di nuoto sincronizzato alla Szechy, sull’Isola Margherita, si con conclude con l’Italia di nuovo sul podio. Le dieci ragazze del Dragone sono d’argento nella finale degli highlight, dietro alle “dieci sorelle” ucraine, confermano la seconda posizione di Gwangju 2019 e conquistano la medaglia numero tredici della storia del sincro azzurro ai Mondiali.
Per Gemma Galli e le compagne di squadra arrivano 92.2667 punti (27.7 per l’esecuzione, 36.6667 per l’impressione e 27.9 per le difficoltà). Marta Fiedina e & Co, fuggite dalla guerra, accolte in Italia dalla Federazione Italiana Nuoto che le ha ospitate prima al centro federale di Ostia e successivamente a Savona, vincono e piangono con 95.0333 (28.4, 38.1333 e 28.5). Lacrime di gioia; Italia e Ucraina in un abbraccio di sport, d’amore e solidarietà. Terza è la Spagna con 91.9333 punti.
L’Italia ripropone Highlight Flags of Our Fathers di Rise of Evil del compositore e orchestratore romano Antongiulio Frulio, che ha curato anche le musiche della squadra. Il tema del dragone ricorre frequentemente nella mitologia legata alle antiche civiltà, e allude all’eterno conflitto tra luce e ombra. Il drago simboleggia le difficoltà che l’uomo deve superare, allo scopo di superare se stesso. L’impatto scenico è forte. La coreografia è del direttore tecnico Patrizia Giallombardo e del suo staff. Le dieci ragazze sono Domiziana Cavanna, Lida Cerruti, Costanza Di Camillo, Costanza Ferro, Gemma Galli, Marta Iacoacci, Marta Murru, Enrica Piccoli, Federica Sala e Francesca Zunino.