Suzuki verso l’addio alla MotoGP, le reazioni di Rins e Mir: “mi sono messo a piangere”, “non sospettavamo nulla”

Rins e Mir commentano la decisione di Suzuki di dire addio alla MotoGP: le parole dei piloti spagnoli

SportFair

La Suzuki, dopo la riunione di qualche settimana fa nei test di Jerez, con la quale ha comunicato ai suoi dirigenti la decisione di dire addio alla MotoGP a fine anno, non ha ancora diramato un comunicato ufficiale con la conferma della sua scelta.

Il team di Hamamatsu si è limitato a comunicare di essere in trattativa con Dorna per uscire dal Motomondiale. Una notizia che ha lasciato delusi i piloti: “quando lunedì dopo i test di Jerez Shinichi Sahara e Livio Suppo mi hanno chiamato in ufficio per dire che la Suzuki si sarebbe ritirata, mi sono messo a piangere: ho dato tutto a questa squadra dal 2017 per essere vincenti, è stato un grande shock per tutti. Non è una situazione facile. Alla fine, io posso trovare qualcosa per il 2023, ma penso ai ragazzi della squadra, mi spiace molto, loro sono una famiglia per me. Una decisione così è dura, lottiamo per il Mondiale piloti, siamo primi in quello a squadre, è difficile da capire, ma in Giappone hanno deciso così… Il presidente Toshihiro Suzuki, è uno stragentile, quando è nato mio figlio mi ha mandato un video, ma questa volta non ho sentito nulla“, ha spiegato Alex Rins.

Per ora non ho nulla, ma questa cosa mi dà una motivazione in più, abbiamo la moto migliore di sempre, mostriamo ai capi che hanno preso la decisione sbagliata. Il piano era di restare, stavamo discutendo. Ora il mercato cambierà, dobbiamo andare da qualche parte. Non voglio augurare brutte cose a qualche altro pilota, ma prendere il posto di qualcuno di loro è il solo modo. In questi momenti posso solo reagire in due modi: o mi lascio abbattere o risalgo“, ha aggiunto lo spagnolo.

La parola giusta è inaspettato, non sospettavamo nulla, stavamo negoziando il rinnovo. Quando ho ricevuto la notizia il primo pensiero è stato per la squadra, alla gente che ha fatto della Suzuki un team speciale. Da Jerez siamo ufficialmente sul mercato, ora il mio manager dovrà lavorare di più, parla con Honda e altre Case per trovarmi un futuro. Ma non ho fretta. Anche se è chiaro che tutti preferiscono avere un futuro assicurato. Ora la motivazione è diversa, se prima era di fare buoni risultati, ora è di finire nel miglior modo possibile per la squadra. Sarebbe facile lasciarsi andare, ma abbiamo tanto da dimostrare, noi piloti come la squadra. E’ per la decisione che qualcuno ha preso. Questo team è speciale e lo dicono tutti, ma è per le persone che lo compongono, non perché si chiama Suzuki, è una squadra che da quando sono qui ha sempre lottato per il Mondiale. Sono sorpreso che dal Giappone nessuno ci abbia detto nulla, ma credo che per il management la situazione sia difficile e nessuno vuole parlare. Se hanno deciso così, è perché alle spalle c’è una grande ragione, che però non so”, ha aggiunto il campione del mondo 2020.

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