Troppe polemiche nell’Italia dello sci, la dura posizione della Federazione: “messa in dubbio la correttezza della Commissione Medica, pronti a difenderla in ogni sede”

La Fisi interviene duramente: troppe polemiche nell'Italia dello sci, la posizione della Federazione

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Le Olimpiadi invernali di Pechino 2022 sono terminate ma con esse non sono terminate le polemiche nate dopo le affermazioni di Ninna Quario, madre di Federica Brignone, su Sofia Goggia.

La sciatrice bergamasca, dopo aver evitato l’argomento al suo rientro in Italia, ieri ha risposto alla madre della sua collega e compagna di squadra, esprimendo il suo parere ai microfoni di Rtl.

Una polemica che non è piaciuta alla Federazione, che oggi ha voluto dire la sua a riguardo: “la Federazione Italiana Sport Invernali condanna pesantemente le troppe voci che si susseguono da giorni, con toni molto polemici, attorno agli atleti delle Nazionali. Non sono accettabili giudizi personali rivolti ad atleti da persone estranee alla Federazione, così come sono esecrabili giudizi espressi sull’operato federale, da parte di soggetti che non hanno alcuna cognizione di causa. I fatti sono ancor più gravi, se emergono durante un evento di grande rilevanza come i Giochi Olimpici“, si legge nella nota Fisi.

Tutto ciò che continua, da giorni, ad essere al centro delle cronache, non porta altro risultato che far crescere la tensione fra atleti e atlete, non permettendo loro di mantenere il massimo della concentrazione verso i rispettivi impegni agonistici e concentrando lo spazio mediatico riservato alle nostre discipline in inutili polemiche che nulla hanno a che fare con lo sport, a scapito invece delle imprese compiute dagli stessi. Per tali motivi, la FISI pretende che certe affermazioni e toni polemici cessino immediatamente, per lasciare spazio allo sport, ai risultati agonistici e agli obiettivi che gli atleti possono raggiungere prima della fine della stagione.

La FISI, inoltre intende tutelare l’operato della propria Commissione Medica, additata – in modo estremamente grave – di raccontare falsità in merito allo stato di salute degli atleti che ha in cura. La Commissione Medica federale ha sempre seguito gli atleti con la massima serietà professionale e attenzione, nel rispetto dei dati scientifici e degli esami clinici, assumendosi la responsabilità delle decisioni in merito ai tempi di recupero, a seguito di infortuni, avendo come priorità la salvaguardia dell’incolumità degli atleti stessi. Il suo operato, unito al lavoro di tecnici e fisioterapisti, fa di questo settore una eccellenza italiana nel mondo dello sport. Per tale motivo la Federazione diffida chiunque dal mettere in dubbio la correttezza e la professionalità dell’operato della Commissione Medica FISI e sarà pronta a difenderne le ragioni in ogni sede necessaria“.

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