SuperG maschile, delusione Italia con Paris. Sfuma il sogno di Fischnaller, è quarto nello snowboard

Olimpiadi invernali di Pechino 2022: delusione italiana nel superG maschile, mentre Fischnaller chiude quarto

SportFair

Giornata importante alle Olimpiadi invernali di Pechino 2022. Matthias Mayer si è portato a casa anche la medaglia d’oro del supergigante maschile di Pechino 2022. Sul tracciato cinese della pista “Rock” di Yanqing – disegnato dallo svizzero Reto Nyddeger -, l’austriaco è entrato nella leggenda, dimostrandosi velocissimo e pennellando linee perfette per chiudere con il tempo di 1’19”94. Per Mayer si tratta della seconda vittoria consecutiva nel super-G olimpico, dopo PyeongChang 2018, e della terza vittoria in altrettante manifestazioni a cinque cerchi, considerando anche l’oro nella discesa di Sochi 2014, diventando il primo uomo nella storia a riuscire nell’impresa.

Alle spalle del trentunenne carinziano si è piazzato lo statunitense Ryan Cochran-Siegle, a solamente quattro centesimi di distacco, conquistando così la prima medaglia olimpica in carriera. Prima affermazione alle Olimpiadi anche per il norvegese Alexander Aamodt Kilde, arrivato a 42 centesimi dalla prima posizione, guadagnandosi il bronzo.

Giornata opaca in casa Italia con Matteo Marsaglia, primo degli azzurri, diciottesimo a 2”22 dal leader austriaco e Dominik Paris ventunesimo a 2”68. Out invece Christof Innerhofer, così come altri campioni del calibro di Marco Odermatt e Beat Feuz.

“Per me nel super-G era già chiara la cosa” – le dichiarazioni di Paris – “Quando non sei al top, quando ci sono queste gare importanti, cerchi comunque di fare risultato e poi inizi a sbagliare. Il tracciato è abbastanza stretto, una pista non così difficile ma con un tracciato che ti mette in difficoltà ogni tanto”. 

“Mayer ha fatto qualcosa di incredibile nella sua carriera, soprattutto nei grandi appuntamenti” – si è complimentato Christof Innerhofer – “A Cortina non aveva girato così bene, ma in tutti gli altri grandi appuntamenti è da guardare con invidia per come scia. Lui è sempre molto tranquillo e sereno, quado mette fuori i bastoni dal cancelletto va a tutta senza guardare ai centesimi, al risultato. A lui piace sciare spingendo: è molto sciolto e sorridente, mai nervoso”.

Fischnaller
Foto di Guillaume Horcajuelo / Ansa

Quarto Fischinaller

Si è fermato ai piedi del podio Roland Fischnaller nel gigante parallelo maschile di snowboard alle Olimpiadi di Pechino 2022. Il 41enne alpino altoatesino, alla sua sesta partecipazione a cinque cerchi della carriera, non è riuscito ad aggiungere l’unica medaglia mancante al suo ricchissimo palmarès fatto di 19 vittorie in Coppa del mondo, sei Coppe del mondo (di cui una generale) e un oro mondiale. Una rincorsa terminata nella small final contro l’americano ma naturalizzato russo Victor Wild, in cui Fischnaller, dopo essere stato anche davanti nella prima parte di gara, ha mancato la terz’ultima porta non terminando la gara.

Nella Big Final che assegnava l’oro vittoria con una straordinaria rimonta per l’austriaco Benjamin Karl, al primo oro olimpico in carriera tornando sul podio della specialità 12 anni dopo l’argento di Vancouver. Seconda posizione per lo sloveno Tim Nastak, distanziato di 82 centesimi, ma che ha potuto festeggiare il suo primo podio in un’Olimpiade.

Si erano fermati agli ottavi di finale Daniele Bagozza, out contro il coreano Sangho Lee, e Mirko Felicetti caduto nella sfida col polacco Kwiatkowski.

“Oggi ero abbastanza in forma ma non era la mia pista” – ha dichiarato a caldo Roland Fischnaller – “Ci ho provato, mi sono impegnato tantissimo: essere ancora con i top a quarantaduenni è una bella cosa ma non aiuta a smaltire la delusione. Ho sbagliato le ultime due manche, non so come mai son andato troppo dritto dove normalmente non faccio così. Sono le emozioni delle Olimpiadi e, come ha già detto da una mia collega azzurra (Sofia Goggia ndr), se questo è il piano di Dio non posso che aprire le braccia. Adesso vado a casa da mia moglie e i miei figli, poi si torna a gareggiare in Coppa del mondo e a fine maggio sarò sullo Stelvio a provare la tavola nuova. Sarò sicuramente in pista la prossima stagione”. 

“Su questa neve non ho mai avuto un gran feeling: molto diversa da quella che abbiamo in Europa” – ha raccontato Mirko Felicetti – “Devo solo essere arrabbiato con me stesso, perché se gli altri son andati più forte è perché probabilmente sono più forti di me. C’è solo da lavorare e guardare cosa possiamo creare per il futuro. Ho provato ad andare come sono capace ma su questa neve non puoi fare errori, di fatti ne ho fatto uno banale alla quint’ultima porta”.

“Abbiamo fatto tanta fatica anche nelle qualifiche” – il resoconto di Daniele Bagozza – “si vede che sulla neve dura, sul ghiaccio non abbiamo tanto feeling. Penso che nel prossimo periodo dovremo lavorare su questo. Nella mia discesa ho fatto buone sequenze, ma in altre ho anche subito un po’ il tracciato ghiacciato. Una bella esperienza, con l’aria olimpica, ma è la mia peggior gara di gigante da anni; quindi, non son molto contento del risultato”. 

Tra le donne si è confermata imprendibile la ceca Ester Ledecka – bissando così la medaglia d’oro ottenuta a PyeongChang 2018 -, che nella big final ha sconfitto l’austriaca Daniela Ulbing. Medaglia di bronzo slovena Gloria Kotnik. Non era riuscita a superare gli ottavi di finale Nadya Ochner, sconfitta dalla campionessa Ledecka.

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