Dominik Paris torna sul podio della classica discesa di Wengen a due anni di distanza dal secondo posto ottenuto nel 2020. Il campione della Val d’Ultimo è terzo (podio numero 41 in carriera), grazie ad una parte finale di alto livello, nella quale è riuscito a rimediare a qualche errore compiuto nella parte alta. Il tempo di Paris è di 44 centesimi più alto di quello del vincitore, l’austriaco Vincent Kriechmayr, che ha chiuso in 2’26″09, davanti a Beat Feuz, staccato di 34 centesimi, 10 in meno rispetto all’azzurro. Dopo la vittoria di Bormio, il terzo posto di Wengen è la conferma di un Paris in condizione, che andrà ad affrontare il week-end delle gare di Kitzbuehel con grandi ambizioni.
“Oggi ho messo tutto quello che avevo in pista – ha detto Paris -, ho visto Feuz in tv e non aveva sciato così bene e ho pensato di poterlo battere. Poi però, all’Hundschopf ho sbagliato e ho lasciato troppo tempo. Poi sotto sono riuscito a sciare come mi ero prefissato di fare e il risultato si è visto. Sono contentissimo di questo risultato perché a Wengen faccio sempre un po’ fatica a far bene, e per questo motivo è ancora più bello salire sul podio qui”.
Per l’Italia c’è anche l’12/o posto di Christof Innerhofer, a 1″85 dal vincitore. Un Inner veloce nella parte alta, ma un po’ impreciso alla Kernen S e comunque salito complessivamente di rendimento.
“Ho fatto troppi errori – ha detto Inner -, e la gara l’ho persa alla Kernen S, dove ho sbagliato linea e ho perso tutta la velocità. Oggi non ero così in forma come ieri, non stavo benissimo. La cosa buona è che riesco a fare belle curve, ma oggi non sono riuscito a farle fino in fondo”. Più attardati gli altri azzurri al via. Marco Odermatt, con il quarto posto a 2 centesimi da Paris, recupera punti in ottica classifica generale rispetto a Aleksander Aamodt Kilde (1075 a 685), che si piazza al settimo posto. Mentre Paris ritrova il pettorale rosso della discesa con 316 punti, davanti a Kilde e Feuz, appaiati a 305.