E’ iniziato l’ultimo weekend di gara della stagione 2021 di Formula 1. I piloti sono arrivati sul circuito di Yas Marina, dove domenica si correrà il Gp di Abu Dhabi che deciderà chi tra Hamilton e Verstappen sarà il campione del mondo 2021.
Dopo quanto accaduto a Jeddah sono tantissimi coloro i quali temono che qualche episodio scorretto in pista possa rovinare lo spettacolo sportivo. Ecco quindi che Michael Masi, direttore di gara, che domenica al Gp dell’Arabia Saudita non è riuscito a gestire bene la situazione, ha avvertito i piloti: “io non posso controllare le loro azioni, solo loro possono. Ma i regolamenti ci permettono di infliggere delle penalità, siano esse di tempo o sulla griglia di partenza. Inoltre il Codice Sportivo Internazionale consente ai Commissari di squalificare un pilota o privarlo di punti in campionato. Quindi sì, Max potrebbe vedersi sottrarre dei punti, lui come qualsiasi altro team. Speriamo chiaramente che non sia necessario, ma è uno degli strumenti a disposizione. Ricorderò tutto questo ai team e ai piloti”, ha affermato al Daily Mail.
“Anche se potranno non ammetterlo, i piloti nel loro intimo sanno bene cosa è legale, cos’è considerato corretto, cos’è considerato duro ma corretto e cosa no. Ogni incidente è trattato separatamente. Ciò che può sembrare simile, non è necessariamente identico. C’è un sentore comune che io sia il responsabile delle sanzioni, ma in realtà sono accordate da un collegio indipendente di commissari, che decidono se ci sono gli estremi per una penalità”, ha aggiunto.
Non poteva mancare poi un commento sulle affermazioni di Horner, post Gp dell’Arabia Saudita, secondo il quale l’assenza di Charlie Whiting si fa sentire: “questo tipo di commenti non sono preoccupanti. Abbiamo visto sia Christian che Toto dire cose a caldo, hanno diritto ai rispettivi punti di vista. Ma sono il primo a dire che mi manca avere Charlie come punto di riferimento, con la sua grande esperienza. Io e il mio gruppo di lavoro stiamo facendo il miglior lavoro possibile. Le persone si arrabbiano se qualcosa non va come si aspettano, ma posso capirlo, è uno sport d’elite”, ha affermato Masi che ha poi spiegato la ‘trattativa’ con Red Bull, ammettendo che sono “cose che succedono durante la gara, parlo di dare la possibilità a un team di restituire la posizione. La differenza è stata che eravamo sotto bandiera rossa e c’è stata più attenzione su questo. È il modo più pragmatico di affrontare la situazione, dicendo: ‘Puoi fare questo o giudicheranno i Commissari, magari infliggendo una penalità in termini di tempo’. La discussione è stata un po’ più lunga del solito perché la gara era sospesa”.
“Spero che la lotta mondiale non sarà decisa nell’ufficio dei Commissari. Ma sta ai due ragazzi in pista. Sta a loro e a nessun altro”, ha concluso Masi.