Il circuito di Austin è troppo pericoloso, il Gp delle Americhe di MotoGP rischia di saltare! Da Rossi a Quartararo, piloti all’unisono: “situazione critica”

Sul circuito di Austin c'è qualcosa che non va, i piloti della MotoGP sono tutti d'accordo: la gara di domanica rischia di saltare per la pericolosità della pista

SportFair

E’ andata in scena ieri ad Austin la prima giornata di prove libere del Gp delle Americhe di MotoGP. Marc Marquez ha chiuso entrambe le sessioni in testa alla classifica dei tempi, ma tutti i piloti sono preoccupati in vista della gara a causa delle complicate e pericolose condizioni del circuito texano.

La pista è stata riasfaltata in diversi punti, ma sono molti i dossi e le buche che mettono in pericolo i piloti, che hanno dato il via ad un dibattito sulla sicurezza.

Valentino Rossi

“La pista è bella e piace a tutti i piloti, ma ci sono troppi avvallamenti. Glielo abbiamo già detto cento volte che l’asfalto andrebbe rifatto, perché le curve 2, 3, 4 e 10 sono terribili. Sono riusciti a migliorare la curva 18 e il rettilineo opposto, ma nel resto della pista le condizioni sono peggiori del 2019. Ci sono tre diversi tipi d’asfalto ed ognuno di essi offre un grip differente. Questo rende molto difficile guidare, specialmente sul bagnato, ma il problema più grosso sono gli avvallamenti. Austin è una pista molto faticosa: ci sono tanti cambi di direzione, fa caldo e devi stringere la moto molto forte per tenerla. Accorciare la gara potrebbe essere una soluzione, perché fisicamente sarebbe meno dura. Oggi credo che ci saranno tanti piloti in Safety Commission per discutere della situazione, ma non so se sarà possibile accorciare la gara”, ha affermato il Dottore dopo la prima giornata in pista.

Bagnaia

Il problema qui dentro è che non puoi guidare pensando solo ad essere il più veloce possibile. Devi guidare pensando a tenere stretta la moto e non permettere che inizi a muoversi troppo, ma fisicamente è molto dura così. La curva 10, per esempio, fa paura: la moto si muove sempre tantissimo ed ho rischiato di cadere oggi. Il problema è che in quel punto rimani in mezzo alla pista se cadi, perché quel tipo di curva ti fa scivolare dritto per dritto. Se capita in gara, con 20 moto dietro, è veramente dura riuscire a spostarsi. E’ una situazione alla quale non voglio neanche lontanamente pensare, ma bisogna pensare bene a tutto, anche perché non solo l’unico pilota a dire queste cose. Solo un paio forse non sono d’accordo. Ne parleremo in Safety Commission e vedremo. Bisognerà chiedere e capire la decisione che hanno preso. Sicuramente è affascinante venire a correre qui, perché il circuito è molto bello, ma così diventa il più pericoloso. Normalmente, quando riasfaltano una pista è per migliorarla, ma questa è peggiorata: in Safety Commission ci dovranno spiegare perché. E se non dovessero riasfaltare, forse sarebbe meglio non tornare qui l’anno prossimo. Fossi Quartararo, con 48 punti di vantaggio, mi sentirei più sereno a dire che è meglio non correre. Io andrei sicuramente in perdita a non correre, perché mi sto giocando il titolo, ma in una situazione così quello che senti è che non sei sicuro. E quando guidi in questa condizione, è ancora più facile commettere errori. Non sono io che decido, cercherò di dire la mia, ma mi adatterò a quello che viene deciso in Safety Commission. In Moto3, per esempio, le moto pesano molto poco e vanno più piano, quindi non hanno grossi problemi su questi avvallamenti. Già una Moto2, che non ha controlli, se parte su un avvallamento non la prendi più, quindi è già una situazione critica. Sicuramente non siamo obbligati a correre, ma siamo venuti fino a qui per questo. Il problema è che se due o tre decidono di correre, siamo obbligati tutti. E’ quella la situazione“, ha aggiunti poi Pecco Bagnaia.

Quartararo

“È più o meno come la pista che uso per i miei allenamenti, ma nel motocross, ma è molto più veloce con una moto da MotoGP. È davvero brutto. Due anni fa ci è stato detto che doveva essere riasfaltata e ora è peggio. È a malapena accettabile per una gara. Non so cosa dire. Questo è uno scherzo. Il circuito è bello, le via di fuga sono ampie, tutto è perfetto in pista, ma dobbiamo risolvere il problema delle buche. Per me è pericoloso, molto pericoloso. In gara, i primi due giri saranno caotici. Le curve 2, 3 e 10 sono davvero pericolose. I dossi sono nei posti peggiori. Se ci sono dossi nelle curve 1, 11 o 12, va bene, sono curve lente. Ma le curve 2, 3 o 10 sono i posti peggiori per avere buche, e le buche ci sono. Avevamo già le buche, ma ora siamo andati oltre. Per me non è una pista da MotoGP. Per un giro va bene, ma 20 giri… ci saranno brutti momenti. Mettiamola così. Di solito non vado alla Safety Commission, ma se succede qualcosa di grave, ci vado. E oggi c’è qualcosa di veramente serio. La pista non è sicura. Ogni due o tre curve c’è un cambio di asfalto. C’è più grip, meno grip, più grip, quindi è difficile adattarsi. Sembra che alcune persone della Dorna siano venute a vedere la pista. Non so cosa abbiano detto, quindi sarà bene capirlo nella Safety Commission. Devono riasfaltare tutto. Dovremo vedere cosa succede,” ha affermato Quartararo, leader del Mondiale.

Morbidelli

Sicuramente le condizioni della pista sono difficili, con un sacco di sconnessioni, specialmente nella curva 10 che è la più pericolosa del circuito. C’è un dosso in particolare che la rende ancor più pericolosa, ma è così per tutti del resto. Non so cosa verrà deciso in Safety Commission, ma posso dire che siamo tutti molto preoccupati e al corrente del fatto che le condizioni ci pongono in difficoltà“, ha concluso Franco Morbidelli.

Come loro anche Joan Mir e Marc Marquez hanno manifestato qualche perplessità sulla sicurezza del circuito. Cosa succederà non è ancora chiaro, ma la gara rischia addirittura di saltare ed in tanti confidano nella Safety Commission, che possa prendere la decisione giusta e più sicura, soprattutto a pochi giorni dalla tragica morte di Dean Berta Vinales.

 

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