Ieri sera i tifosi dell’Italia hanno fischiato Donnarumma, il portiere più forte della storia del calcio che a soli 22 anni è stato determinante per la vittoria dell’Italia agli Europei. Unanime il coro di indignazione da parte dei soliti perbenisti che ci vorrebbero tutti omologati, allineati ad un pensiero unico piatto e imposto dall’alto.
Oggi addirittura ci sono fantomatici “editorialisti” che parlano di “odio“, di “inciviltà“, come se il vero problema siano i fischi e non i comportamenti che li hanno determinati.
E’ vero, Donnarumma è il portiere della Nazionale, ma per fortuna noi esseri umani abbiamo un cervello con mille sfumature e anche se tifiamo per l’Italia non siamo accecati dal tifo per accettare qualsiasi cosa. Non siamo disposti ad applaudire così, gratis, chiunque indossi quella maglia, qualsiasi cosa faccia e qualsiasi comportamento tenga.
Donnarumma ha scelto di affidarsi a Mino Raiola che dal Milan pretendeva 10 milioni di euro l’anno per il ragazzo (oltre all’ingaggio del fratello Antonio) più 20 milioni di euro di commissione per il suo procuratore, ma solo per due anni perchè poi sarebbe voluto andare via comunque. Il Milan ovviamente non ha accettato queste condizioni insostenibili e ha scelto un altro portiere altrettanto valido con un procuratore meno speculativo, mentre Donnarumma è andato al PSG. Una legittima scelta personale e professionale, così come sono altrettanto legittime però le reazioni dei tifosi che l’hanno fischiato. Fischiato, non aggredito o malmenato. Quella sarebbe stata inciviltà, quello sarebbe stato odio. Invece i fischi sono un modo civile ed educato, non violento, di esprimere il proprio dissenso nei confronti dei comportamenti di un ragazzo straordinario sotto il profilo tecnico che non è stato apprezzato per come si è comportato fuori dal campo.
Oppure adesso è vietato anche esprimere il proprio parere? I tifosi di San Siro l’hanno fatto in modo assolutamente equilibrato (nella storia del calcio abbiamo visto molto di peggio) e non vanno certo crocifissi, bensì compresi. Perchè il calcio è prima di tutto uno sport che esalta i più sani principi della vita e proprio per questo il pubblico ha sempre apprezzato di più chi è in grado di interpretare al meglio quei principi a prescindere dal valore tecnico e dai risultati.
Inoltre i più grandi calciatori devono imparare a sopportare anche fischi e contestazioni senza farsi influenzare emotivamente dal pubblico se vogliono essere forti. Perchè se Donnarumma fa una papera a causa dei fischi dei tifosi provocati dai suoi comportamenti e dalle sue scelte, il problema non sarà nè del pubblico nè della Nazionale ma solo ed esclusivamente dello stesso Donnarumma.