Due giornate, 32 campioni della Diamond League da incoronare, tanti azzurri qualificati e un oro olimpico azzurro in gara: Gianmarco Tamberi. Il massimo circuito di meeting internazionali termina a Zurigo con una doppia giornata di competizioni. La corsa al diamante si conclude nella città svizzera, tra la Sechseläutenplatz (mercoledì) e il mitologico stadio Letzigrund (giovedì), doppio teatro delle sfide tra le stelle mondiali dell’atletica. E c’è tanta Italia, dal momento che sono sette gli atleti impegnati: mercoledì nel peso c’è Zane Weir (Enterprise Sport&Service) e nel lungo Filippo Randazzo (Fiamme Gialle). Giovedì il campione olimpico Tamberi (Fiamme Oro) nell’alto e il bronzo degli Euroindoor Paolo Dal Molin (Fiamme Oro) nei 110hs, il primatista italiano dei 400 metri Davide Re (Fiamme Gialle), il siepista Ahmed Abdelwahed (Fiamme Gialle) e il triplista Tobia Bocchi (Carabinieri). Nei 100 metri, una corsia per il cingalese dell’Atletica Futura Roma, Yupun Abeykoon.
L’attesa per Tamberi
L’attesa maggiore è certamente per Gianmarco Tamberi: il successo in Diamond League è l’ultimo obiettivo agonistico di una stagione incredibile, un 2021 che ha concretizzato il sogno di una vita per il 29enne saltatore marchigiano. Dopo la vittoria di Chorzow con 2,30, e dopo il red carpet che lo attende alla Mostra del Cinema di Venezia martedì, Gimbo sarà in pedana nella serata di giovedì, per conquistare il titolo di ‘Wanda Diamond League champion‘ per il salto in alto. A insidiarlo sarà soprattutto il bielorusso bronzo olimpico Maksim Nedasekau. Ma il cast comprende anche il russo da 2,37 Ilya Ivanyuk, il canadese Django Lovett, l’ucraino Andriy Protsenko e il bahamense Donald Thomas.
Weir nel peso
Chi sta vivendo un momento di condizione eccezionale è Zane Weir, al personale di 21,63 domenica a Padova: la piazza principale di Zurigo sarà il contesto della gara di getto del peso che mercoledì assegna il diamante. Il favorissimo, come logico, è il primatista del mondo Ryan Crouser (23,37 in stagione). Scattano dalla seconda fila l’altro statunitense Joe Kovacs e il neozelandese Tom Walsh, quindi gli europei Filip Mihaljevic (Croazia) e Armin Sinancevic (Serbia) con misure non troppo superiori a quelle dell’azzurro che è stato quinto ai Giochi Olimpici.
Gli altri azzurri
Tra pista e salti in estensione, tutti gli altri azzurri. Giovedì Paolo Dal Molin trova il campione olimpico dei 110hs Hansle Parchment e l’altro giamaicano bronzo a Tokyo Ronald Levy, quest’ultimo incrociato domenica a Padova. Con il primatista italiano della specialità anche gli statunitensi Devon Allen e Daniel Roberts e lo svizzero Jason Joseph. Nei 400 metri Davide Re (44.94 a Tokyo e recordman con la staffetta 4×400) affronta lo statunitense Michael Cherry, quattrocentista tra i più vivaci del momento, oltre al grenadino bronzo olimpico Kirani James, a Isaac Makwala (Botswana) e all’olandese Liemarvin Bonevacia. Nei 3000 siepi Ahmed Abdelwahed vuole concludere al meglio un’ottima stagione che l’ha condotto fino alla finale di Tokyo (quattordicesimo): gara tostissima con l’intero podio a cinque cerchi, dall’oro Soufiane El Bakkali (Marocco), all’argento Lamecha Girma (Etiopia), al bronzo Benjamin Kigen (Kenya). Salti per Randazzo e Bocchi: il lunghista siciliano vincitore a Gateshead e terzo a Bruxelles se la vedrà con lo statunitense Steffin McCarter, lo svedese Thobias Montler, il sudafricano Ruswahl Samaai; il triplista emiliano dovrà fronteggiare il campione olimpico Pedro Pichardo (Portogallo) e il bronzo Hugues Fabrice Zango (Burkina Faso). Niente format con la “finale a 3” in questa occasione: si gareggia su sei salti, tutti validi per la vittoria.
Parata di stelle
Da Karsten Warholm (400hs) a Mondo Duplantis (asta), da Elaine Thompson-Herah (100) a Sifan Hassan (1500), da Yulimar Rojas (triplo) ad Andre De Grasse (200): la finale Diamond è una parata di stelle mondiali e di ori olimpici di Tokyo. Trentamila dollari il premio per ognuno dei vincitori, al quale quest’anno si aggiunge il riconoscimento “Most Consistent Athlete”, da assegnare a dieci atleti (un uomo e una donna per sprint, ostacoli, mezzofondo, salti e lanci, 20 mila dollari ognuno) sulla base della consistenza delle loro performance durante tutta la stagione. Curiosità per le finali dei 5000 metri al maschile e al femminile, nella prima giornata: si corre su una pista di 560 metri nella Sechseläutenplatz, intorno al teatro dell’Opera di Zurigo, sulle sponde dell’omonimo lago.