I piloti a due ruote hanno vissuto momenti davvero difficili lo scorso weekend, con la morte di Dean Berta Vinales a seguito di un incidente nella gara SSP300 di sabato a Jerez. Una notizia sconvolgente, che non tutti sono riusciti a superare: se molti piloti sono tornati subito in pista domenica per portare a termine il weekend di gara, c’è chi ha deciso di alzare definitivamente bandiera bianca.
Il pilota italiano Michel Fabrizio ha infatti deciso di ritirarsi definitivamente dal motociclismo, a 37 anni e ha spiegato sui social il perchè della sua decisione: “mi rifiuto di correre per rispetto della vita umana. E mi ritiro. È il momento di dire basta. Oggi ho assistito ad una brutta giornata, la perdita di un pilota di soli 15 anni. Gare così ne ho viste tante in questa categoria, e ogni volta che ne finiva una, si tirava un sospiro di sollievo perché era andata bene. Ma purtroppo non sempre va bene e oggi è successo l’imprevedibile o forse quello che si sapeva potesse accadere. Sono sdraiato da più di 5 ore sul letto del mio hotel a guardare il soffitto, ripensando ai momenti belli che questo sport mi ha regalato. Ma rientrando dopo 6 anni ho visto questo mondo cambiato”, ha scritto su Facebook.
“Ho visto un’indifferenza da parte della Federazione Internazionale: schierare 42 bambini nella Yamaha cup e altri 42 nel Mondiale 300. Troppi, troppi piloti con poca o addirittura pochissima esperienza, e questo non succede solo nel mondiale, ma anche in campionati nazionali, dov eper fare cassa si prende tutto, fino all”ultimo posto disponibile. Valentino Rossi anni fa, quando Marquez è entrato in MotoGP, è stato criticato, dicendo che si lamentava per le manovre di Marquez ‘scorrette’. Bisogna dargli ragione. Marc è diventato un punto di riferimento: questi giovani emulano le sue gesta, facendo sorpassi troppo a limite, appoggiandosi al proprio avversario rischiando ogni centimetro”, ha concluso.