Il segreto della sua lunga carriera, il ritiro e il futuro della MotoGP, Valentino Rossi sincero: “il Motomondiale esisteva prima di me e continuerà anche dopo di me”

Valentino Rossi sincero e pronto per la nuova vita, tra crude verità e tanta obiettività: le parole del Dottore sulla sua lunga carriera e sulla decisione di ritirarsi dalla MotoGP

SportFair

Domenica si corre il Gp di Gran Bretagna di MotoGP: dopo un anno di assenza a causa della pandemia di Covid-19, i campioni delle due ruote tornano a Silverstone per un nuovo weekend di spettacolo ed emozioni.

Pronto a godersi lo spettacolo in un posto che tanto ama, c’è, tra gli altri, anche Valentino Rossi, fresco di un doppio annuncio pazzesco: il ritiro dalla MotoGP al termine della stagione e la gravidanza della sua compagna, Francesca Sofia Novello.

Ph. Instagram Valentino Rossi

Il Dottore è il protagonista di un video speciale pubblicato sul sito della MotoGP, nel quale il 9 volte campione del mondo parla del suo lungo percorso nel mondo a due ruote, che sta per terminare: “qual è il segreto per avere una carriera lunga come la mia? Ho imparato da mio padre che non bisogna prendere troppo seriamente i risultati, perché non fanno la differenza, nel senso che non ti rendono migliore o più veloce. Bisogna lavorare duro, ma al tempo stesso sapersi divertire. Fuori dalla MotoGP ho una vita normale, ho diversi buoni amici e credo sia questa la ragione per cui ho gareggiato per 26 anni. Mi sento bene in merito alla decisione di smettere, penso che sia la scelta migliore. Eppure non sono felice, perché avrei sperato che questa vita continuasse altri 20 anni. Però non ci posso fare niente. Ho deciso di ritirarmi a causa dei risultati. È importante divertirsi, ma ci si diverte se vince. Purtroppo nell’ultimo anno non sono stato veloce a sufficienza per lottare per il podio o chiudere nei primi cinque. Più si invecchia, più bisogna lavorare duro per stare al top. Si fa più fatica e ci si diverte di meno”, ha affermato Valentino Rossi.

Foto di Vincent Jannink / Ansa

“Non ho voluto ritirarmi quando ero al vertice perché non volevo avere nessun rimpianto. In questo senso sono felice e sereno. Voglio dare il massimo da qui a fine anno, in maniera tale da chiudere meglio di come ho iniziato il 2021. Se potessi esprimere un desiderio, vorrei salire una volta sul podio da qui a Valencia!. Il Motomondiale esisteva prima di Valentino Rossi e continuerà anche dopo di me. Ho visto l’evoluzione della disciplina. Una volta il motociclista era spinto soprattutto spinto dalla passione. Adesso invece c’è molto più professionismo, ognuno ha un’organizzazione alle proprie spalle e questo ha alzato moltissimo il livello. Ci si diverte sempre, ma è diventato lavoro serio”,  ha aggiunto prima di aprire una parentesi sui piloti formati nella sua scuola: “la nostra Academy è una delle strutture che seguono i giovani. Abbiamo cominciato aiutando mio fratello Luca Marini, Franco Morbidelli e Andrea Migno. Quindi abbiamo creato un team in Moto3 e poi in Moto2. La squadra di MotoGP è l’ultimo passo. Sarà difficile, perché nella classe regina tutto è più grande, però ci sentiamo pronti. Il Team VR46 sarà uno sbocco per i nostri piloti, perché vogliamo aiutarli anche in MotoGP. Gli appassionati italiani possono stare tranquilli, avranno modo di seguire la MotoGP anche senza di me”.

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