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“Dovrei essere morto”, Juan Manuel Correa torna a correre a Spa dopo il tremendo incidente: “qui dopo 25 operazioni”

Juan Manuel Correa ha parlato del tremendo incidente che lo ha visto protagonista nel 2019, rivelando di avere ancora il sogno di correre in futuro in Formula 1

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Sono passati quasi due anni da quel terribile incidente che ha cambiato per sempre la sua vita, spezzando invece quella di Anthoine Hubert. Il crash di Spa avvenuto il 31 agosto 2019 non verrà mai dimenticato da Juan Manuel Correa, soprattutto per quello che il pilota statunitense ha dovuto passato per poter tornare in pista. Ben 25 interventi chirurgici e un periodo riabilitativo lunghissimo, al termine del quale lo statunitense è riuscito a salire nuovamente su una monoposto. Oggi corre in Formula 3 e si appresta a tornare sul luogo dove tutto ebbe inizio, proprio a SPA: “penso di essere un miracolato, dovrei essere morto e invece sono qui per le persone che mi hanno aiutato. In pista sono tornato per il lavoro duro che ho fatto. Quindi, se qualcuno dice che il mio ritorno è un miracolo, mi arrabbio. Lavoro 4-5 ore al giorno. Sembrava impossibile, tutti, anche gli esperti, dicono di non aver mai visto niente del genere“.

Foto di EPA/Sergio Barrenechea / Ansa

Il ricordo di Hubert

Nel tremendo incidente del 2019 ha perso la vita Anthoine Hubert, per questo motivo Correa ha deciso di tenere il suo ricordo sempre con sé: “mi scrivo con sua madre, Nathalie, da quando sono uscito dal coma. Le ho detto che ovunque correrò porterò Anthoine con me. Perché combattevamo per lo stesso sogno, la Formula 1. Quando ho saputo che era morto ero molto triste, perché non era più qui, e perché non avrebbe più potuto vivere il suo sogno” le parole di Correa alla Gazzetta dello Sport. “Ripensare all’incidente? Non esattamente. Soprattutto in ospedale ho avuto molti incubi sulla morte e cose orribili che riguardano le mie gambe e le ferite. A casa è andata meglio“.

Il sogno

Juan Manuel Correa infine ha ribadito quello che è il suo sogno nel cassetto, ovvero riuscire a strappare in futuro un posto in Formula 1: “ora sono nella Sauber Academy, essere collegato a un team di F.1 è perfetto e ha un gran significato. Ero con loro prima dell’incidente e Frédéric Vasseur, il team principal, è proprietario della Art, il team con cui corro in F.3. Il mio obiettivo a breve termine è continuare a migliorare, tornare a essere il pilota che ero. E fare qualche risultato. All’inizio il podio non era un obiettivo realistico, spero lo sia nel finale di stagione. E, soprattutto, vorrei un posto in Formula 2 per il 2022“.

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