Fabio Aru ha deciso di dire addio al ciclismo: il corridore sardo, attualmente atleta della Qhubeka Assos, ha deciso di appendere la bici al chiodo e terminare, alla Vuelta di Spagna, la sua carriera. Vincitore della corsa spagnola nel 2015, anno in cui si classificò secondo al Giro d’Italia, Aru ha scelto proprio la terra spagnola, che tanto ama, per disputare la sua ultima gara.
Aru, che da tempo ormai non riesce a lottare con i migliori del ciclismo, come faceva invece una volta, a causa di un brutto infortunio che non gli ha permesso di rendere come voleva, non è riuscito a tornare al top della sua forma dopo il lungo stop a seguito dell’operazione per una costrizione dell’arteria iliaca nella sua gamba sinistra che impediva un adeguato apporto di sangue durante il tentativo di compiere il massimo sforzo e adesso, dopo un percorso lontano dai riflettori, a far ciò che più ama, ha deciso di ritirarsi.
Aru, che nel 2017 ha vestito anche la maglia di campione italiano, ha pubblicato diverse ore fa un bellissimo e commovente post sui social per dire addio al ciclismo: “vorrei dire tante tante cose in questo momento ma preferisco godermi ogni singola emozione di quello che chiude un capitolo così importante della mia vita. Con il passare dei giorni e del tempo avrò la possibilità di raccontare tutti quelli che sono stati i momenti più belli e brutti della mia carriera sportiva professionistica. Ma ora il punto è un altro. Ho riflettuto a lungo su quale fosse la decisone giusta da prendere, notti insonni, pianti e quant’altro. Ma se devo essere sincero ho imparato ancora di più ad amare il mezzo e lo sport che mi ha portato a raggiungere traguardi che mai avrei immaginato, lottare con i ciclisti più forti del mondo, viaggiare, conoscere nuove culture, partecipare ed essere protagonista alle Olimpiadi, ecc… E ad oggi nonostante sia qui a comunicarvi questa scelta importante della mia vita posso gridare a gran voce che amo il ciclismo, amo ancor di più andare in bici, amo allenarmi e non ho nessuna intenzione di lasciarla in garage. Ma come tutti gli inizi c’è sempre una fine. Da quel lontano 5 maggio 2005 sono stato immerso in un sogno e viaggiato a 1000 all’ora; non rimpiango niente, anzi rifarei tutto, e con l’esperienza che ho adesso lo farei ancora meglio. La @lavuelta sarà la mia ultima gara da ciclista professionista. Sono molto orgoglioso di ciò che ho fatto ma essendo un gran testardo avrei voluto fare tanto di più. Una cosa però è certa: ho dato tutto me stesso, sino all’ultima goccia di sudore e lo darò nelle prossime tre settimane. Ora è giunto il momento di godermi un nuovo capitolo della mia vita, accanto alla mia famiglia.
Per i ringraziamenti ci sarà tempo i prossimi giorni ma un grazie speciale va a chi mi ha permesso con grandissimi sacrifici di diventare quello che sono. Mia mamma @antonellapisano1 , mio papà @alessandro.aru e la mia compagna @valentinabugnone che mi ha regalato il dono più grande che potessi desiderare , la nostra piccola Ginevra. Grazie per esserci sempre. Vi voglio bene ❤️”.