Che Westbrook sarà un giocatore dei Lakers è noto ormai dai diversi giorni, ma solo oggi il campione NBA ha parlato per la prima volta da giocatore gialloviola. Il cestista statunitense, che ha ammesso di avere sempre avuto un debole per la squadra losangelina, da quando era ragazzino, è felice ed emozionato all’idea di indossare la maglia gialloviola
“È surreale, non credo di rendermene ancora conto. Per un ragazzo di L.A. come me, uno che è cresciuto non lontano da qui, uno che da piccolo andava a vedere la parata per le strade della città dopo ogni titolo, uno che saltava scuola per provare a entrare a un allenamento, un tifoso di questa squadra da sempre e uno che qui ci è nato e cresciuto, essere un Lakers vuol dire la chiusura di un cerchio. Mi reputo fortunatissimo, perché per ragazzi come me tanti sogni spesso non diventano realtà, e invece nel mio caso è successo“, ha dichiarato Westbrook
“LeBron James ed Anthony Davis? Prima ancora che due campioni sono due amici e ora, da loro compagno di squadra, il mio compito è quello di elevare il loro gioco esattamente come faranno loro con me. Ci saranno alti e bassi, è normale nel corso di una stagione, ma il nostro obiettivo è quello di arrivare a vincere il titolo e trovare la giusta ricetta per riuscire a farlo“, ha aggiunto il numero 0 gialloviola.
“È successo tutto molto in fretta, nelle due ultime settimane: ho fatto una chiacchierata con LeBron, per capire come potevamo far funzionare il tutto, e la decisione è stata presa. ‘Bron è uno dei migliori giocatori di sempre, e la sua capacità di fare qualsiasi cosa in campo mi permetterà di trovare la mia dimensione accanto a lui, nel tentativo di facilitargli le cose“, ha affermato ancora prima di aprire una parentesi su Kobe Bryant: “le cose di cui abbiamo discusso assieme non mi sono mai uscite dalla testa: sento che Kobe sarà con me ogni volta che indosserò questa maglia. All’inizio quello che ci ha accomunato è stata la stessa mentalità di dare sempre il massimo ogni sera, senza mai concedersi un giro di riposo. Poi, conoscendoci meglio negli anni, le nostre conversazioni si sono spostate su argomenti anche al di fuori della pallacanestro, e sono quelle che ricordo con più piacere“.