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Matteo Giunta non le manda a dire agli organizzatori delle Olimpiadi di Tokyo: “i ritmi di gara hanno falsato alcune gare”

Matteo Giunta sincero alla vigilia della ISL di Napoli: le parole dell'allenatore di Federica Pellegrini sull'organizzazione delle gare alle Olimpiadi di Tokyo

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E’ tutto pronto a Napoli per la tappa della ISL, ultima competizione in cui gareggerà Federica Pellegrini prima di fermarsi definitivamente. Reduce da un’Olimpiade storica, nella quale non è riuscita a mettersi al collo una medaglia ma ha ottenuto un traguardo incredibile, diventando la prima donna al mondo a gareggiare in una finale della stessa disciplina, nel suo caso i 200 sl, per la quinta volta consecutiva ai Giochi Olimpici, la Divina saluterà il nuoto a Napoli.

Alla vigilia della competizione, Matteo Giunta ha parlato, a margine della conferenza stampa, ai microfoni di Nuoto.Com e tra bilanci e soddisfazioni non è mancata qualche polemica.

L’allenatore e fidanzato di Federica Pellegrini ha infatti parlato dello stravolgimento dei ritmi di gara nel nuoto a Tokyo, dove gli atleti hanno disputato le batterie nel pomeriggio e le finali al mattino, quando solitamente accade in maniera inversa: “per quanto riguarda quest’Olimpiade nel complesso, a costo di apparire polemico non posso non rilevare come questa scelta di sconvolgere i ritmi di gara con un calendario predisposto a uso e consumo delle televisioni sia un’ingiustizia e una mancanza di rispetto verso gli atleti. C’era già un imprevisto ovviamente non controllabile come la pandemia di Covid con il relativo rinvio di un anno, che se per i nuotatori più giovani ha rappresentato un’occasione per i veterani è stato un grosso problema. Aggiungere a questo un’agenda delle competizioni così anomala ha rappresentato un fattore di stress aggiuntivo del quale sinceramente non si sentiva il bisogno e ha a mio avviso falsato in maniera evidente alcune gare, in particolare quelle più lunghe nelle quali le finali al mattino hanno comportato risultati spesso al di sotto delle aspettative e prestazioni non all’altezza di un’Olimpiade. Ovviamente nelle gare veloci questo problema è stato meno evidente“, ha affermato.

Non è mancato poi un commento sulla finale dei 200 sl e su cosa sarebbe potuto succedere senza il rinvio delle Olimpiadi: “i 200 stile libero femminili erano una gara difficile. Non mi piace ragionare con i se e i ma, ma certamente vedendo il terzo posto di Penny Oleksiak a 1.54.70 non posso non pensare che gareggiando nel 2020 una medaglia ce la saremmo potuta giocare. Noi abbiamo fatto tutto il possibile e abbiamo dato il massimo per arrivare al top della condizione, ma oggettivamente è stato un anno partito in salita: come ricordavi, Federica si è ammalata di Covid; è stato difficile recuperare dalla malattia e, pur migliorando via via la situazione, ci è mancata tutta la prima parte della preparazione. A maggior ragione quello che è riuscita a fare in queste condizioni è per me incredibile“.

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