I più veloci del mondo siamo noi, l’Italia è medaglia d’oro nella 4×100 maschile a Tokyo: adesso zitti tutti

L'Italia vince l'oro nella 4x100 maschile alle Olimpiadi di Tokyo, battendo per un centesimo la Gran Bretagna: è la medaglia numero 38 e il decimo oro per gli azzurri

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Adesso non ci sono più insinuazioni che tengano: l’Italia è il nuovo tempio della velocità. Dopo la medaglia d’oro conquistata nei 100 metri da Marcell Jacobs, ecco il bis della 4×100 che annienta i propri rivali e si prende il titolo olimpico con 1 centesimo di vantaggio sula Gran Bretagna. Lorenzo Patta, Marcell Jacobs, Fausto Desalu e Filippo Tortu non lasciano scampo ai rivali, andandosi a prendere il gradino più alto del podio al termine di una gara pazzesca.

Marcell Jacobs
Foto di Joe Giddens / Ansa

Dubbi cancellati

Gli azzurri conquistano l’oro con 37″50 davanti alla Gran Bretagna e al Canada, firmando il secondo tempo di sempre in Europa e il quinto di tutti i tempi al mondo. Un successo che permette all’Italia di sfondare nel medagliere dell’atletica: soltanto ori, cinque in tutto, in una spedizione da apoteosi per il movimento azzurro. Un dominio azzurro nella velocità in queste Olimpiadi di Tokyo, un successo che conferma la superiorità dell’Italia sui 100 metri e cancella tutti i dubbi e tutte le insinuazioni mosse dai media americani e britannici negli ultimi giorni. Adesso zitti tutti, godiamo noi: grazie ragazzi!

Foto di Valdrin Xhemaj / Ansa

La gara

Dopo l’epopea della Giamaica, spunta il sogno inatteso e regale dell’Italia: lo sprint azzurro è padrone del mondo. Lorenzo Patta, a soli 21 anni, sardo doc, scatta dai blocchi con la faccia tosta di un veterano. È perfetto il cambio con il campione olimpico dei 100 metri Marcell Jacobs (oro bis!) che si distende alla meraviglia, scatena ogni energia rimasta, al proprio quinto turno di gara in questa Olimpiade, e consegna il bastoncino a Fausto Desalu in linea con tutte le big mondiali. Il cremonese si esalta, azzanna la curva, macina la sua frazione e lancia Filippo Tortu. Il resto dell’apoteosi lo completa il primo uomo d’Italia sotto i dieci secondi nella storia: testa a testa con il britannico Nethaneel Mitchell-Blake – partito leggermente avanti – e il campione olimpico dei 200 metri, il canadese Andre De Grasse, l’azzurro è travolgente, impressionante, senza limiti. L’oro olimpico è nostro. Vinciamo sempre noi. Ancora noi. Veloci come il vento.

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