Un’Italia esagerata, una squadra pazzesca. Gli azzurri dell’inseguimento a squadre di ciclismo su pista conquistano una splendida medaglia d’oro alle Olimpiadi di Tokyo, annientando la Danimarca con il nuovo record del mondo in 3’42″032! Un primato ritoccato dopo la splendida prestazione di ieri, un risultato monstre centrato da Filippo Ganna, Francesco Lamon, Simone Consonni e Jonathan Milan che tagliano il traguardo già con le lacrime agli occhi per aver permesso all’Italia di tornaree a vincere l’oro nell’inseguimento a squadre dopo ben 61 anni!
Ganna show negli ultimi 2 giri
Un risultato che conferma la crescita esponenziale di un gruppo arrivato nell’élite di questa specialità grazie ad un lavoro certosino, completato oggi con questa prestazione che fa dell’Italia il simbolo dell’inseguimento a squadre di ciclismo su pista. Menzione particolare per Filippo Ganna, autentico protagonista del quartetto azzurro capace di guadagnare ben 8 decimi negli ultimi due giri ai danesi, sfilandogli la medaglia d’oro e mettendola al collo dei suoi compagni azzurri. Per l’Italia è la trentesima medaglia in queste Olimpiadi di Tokyo e il sesto oro della rassegna, che permette agli azzurri di risalire la china nel medagliere olimpico.
Chi sono gli azzurri del quartetto
Sul gradino più alto del podio olimpico dell’inseguimento a squadre saliranno Francesco Lamon, Simone Consonni, Jonathan Milan e Filippo Ganna. Ma chi sono gli azzurri del quartetto? Il veneto Lamon, classe 1994, è tesserato per il team Continental Biesse Arvedi e tra gli atleti italiani del ciclismo su pista è l’unico che non svolge un’attività su strada di alto livello. Il lombardo Consonni partecipa al World Tour con la Cofidis, team con cui è andato vicino a vincere alcune tappe al Giro d’Italia. Il friulano Milan, giovanissimo con i suoi 20 anni, corre in strada per la Bahrain-Victorious e predilige lo sprint piuttosto che la crono. Assomiglia a Filippo Ganna, ma presenta caratteristiche leggermente diverse rispetto a Super Pippo. Per quest’ultimo infine non servono presentazioni, essendo l’unico ciclista italiano tra i super-top del mondo.