Pochi giorni fa i ct delle Nazionali di ciclismo hanno annunciato i convocati per le Olimpiadi di Tokyo 2021. La rassegna a cinque cerchi inizierà il 23 luglio e tante saranno le emozioni che vivremo con gli atleti azzurri. Tra le convocate del ct Salvoldi, c’è anche Rachele Barbieri, convocata per Tokyo insieme a Martina Alzini, Elisa Balsamo, Martina Fidanza, Vittoria Guazzini e Letizia Paternoster.
Rachele, campionessa nel mondo su pista ad Hong Kong nel 2017 e argento agli Europei su strada a Tartu nel 2015, ci ha raccontato le sue sensazioni ed emozioni dopo la splendida notizia della convocazione.
Rachele, atleta del gruppo Fiamme Oro, ha sempre una voce squillante e brillante, ma adesso è ancor più radiosa del solito: “sono molto contenta, siamo di nuovo in pista ad allenarci, abbiamo avuto giusto due giorni per tirare un attimo il fiato e adesso ci alleniamo la mattina e corriamo la sera, ma ci sta, alla fine non abbiamo tanto tempo per pensarci troppo e siamo abbastanza concentrate. Sono davvero contenta“, ha raccontato la ciclista azzurra ai microfoni di SportFair.
“E’ stata una grandissima soddisfazione, era tanto che mi stavo preparando, arrivavo da qualche anno non troppo facile, ma sono riuscita, anche grazie alle persone che mi sono state più vicino, a tenere duro e a dare il massimo quest’anno. Per me è stata un’opportunità, se le Olimpiadi fossero state l’anno scorso ero consapevole che non sarei stata in condizione per giocarmi il posto, invece quest’anno sì”, ha aggiunto Rachele prima di svelarci un simpatico retroscena sul momento in cui ha ricevuto la telefonata del ct che le comunicava la convocazione per Tokyo: “in realtà mi ero addormentata: la sera prima avevamo corso e sono tornata da Milano che erano circa le 2, la mattina non riuscivo a dormire e mi sono alzata presto, ma dopo pranzo mi sono addormentata.
Intorno alle 13.30 mi ha chiamata il ct e io non ho risposto perchè dormivo e quando mi sono svegliata ho visto che c’era un suo messaggio col quale mi chiedeva se poteva chiamarmi, ho risposto subito, ma fino alle 18 non mi ha più chiamata, sono state quattro ore da incubo. Poi finalmente mi ha chiamata ed è stata una notizia bellissima, sono scoppiata a piangere, e ho subito chiamato mio papà, il mio preparatore e la mia mental coach, che però non rispondevano, ma fortunatamente c’era lì il mio ragazzo, quindi ho condiviso questo momento con lui in diretta.
E’ stata una gioia immensa, anche se tenerselo per sè fino alla conferenza è stata dura, ma è stato bellissimo. La sera che si è saputo i miei vicini di casa insieme alla mia famiglia mi hanno fatto una scritta sulla strada davanti a casa proprio come avevano fatto quando ho vinto il Mondiale, “la nostra stella vola a Tokyo”. Non me l’aspettavo“.
Un traguardo davvero speciale, raggiunto lottando e faticando ogni giorno, tra sacrifici, allenamenti intensi, bellissimi ritorni al passato: “a novembre abbiamo avuto gli Europei e già lì ho cercato di dimostrare al ct che la mia condizione era in crescita e che stavo migliorando e che ci tenevo ad andare bene. Quindi già dallo scorso novembre ho iniziato a dargli qualche segnale, poi con la pandemia la stagione si è fermata abbastanza presto per noi che siamo abituate a correre tutto l’inverno, siamo state un po’ a riposo e io ho cercato di sfruttare al massimo la mia condizione senza perderla del tutto e mi sono dedicata al ciclocross, continuando a tenere la forma, e questo mi ha fatto fare un po’ il salto di qualità: soffrire un po’ il freddo ma mantenere la condizione per poi arrivare preparata ai primi allenamenti.
Da lì, poi, ho cercato sempre di mantenere e far crescere la condizione fino ad adesso. Non sono ancora al 1000 per 1000 perchè ci credevo tanto e quindi punto di arrivare all’appuntamento al 1000 per 1000, però sapevo già che in questi allenamenti dovevo far vedere tanto. Ho fatto un ritiro in altura da sola al Sestriere, a inizio anno, dopo il ritiro con la Nazionale sull’Etna, sono andata con la Nazionale anche a Livigno e poi lì ho allungato qualche giorno sia prima che dopo il ritiro. Mi sono concentrata e ho fatto tanti sacrifici per arrivare a far fare questa scelta al ct e sono veramente soddisfatta“.
Rachele, quindi, parteciperà alla sua prima Olimpiade: “è un’emozione indescrivibile, penso che chiunque sia uno sportivo sogni di poter partecipare alle Olimpaidi almeno una volta nella vita. Io sono riuscita a raggiungere quest’opportunità alla prima occasione, perchè le scorse Olimpiadi ero ancora troppo giovane. Sono davvero contentissima. Siamo un gruppo di lavoro davvero bello, siamo giovani, lavoriamo insieme da tanti anni e ci conosciamo bene, abbiamo tanto margine di miglioramento. Io sono molto fiduciosa, ma sono anche carica e convinta di poter partecipare anche alle prossime, la volontà c’è tutta, adesso però mi godo questa, ma sono consapevole che possiamo fare una bella squadra anche per le prossime“.
Raggiunto l’obiettivo della convocazione, adesso Rachele continuerà a lavorare sodo insieme alle sue compagne di squadra per raggiungere la forma fisica perfetta per gareggiare a Tokyo. “Adesso siamo a Montichiari ad allenarci in pista a Brescia la mattina e tutte le sere ci spostiamo a Fiorenzuola per fare la ‘Sei giorni delle rose’, una gara su pista per cercare ancora di più la condizione, dopo di che andremo anche a correre in Belgio in una gara a tappe su strada e poi finiremo il nostro programma pre-Olimpiadi in altura e alterneremo gli allenamenti in altura con gli allenamenti in pista“, ha aggiunto l’azzurra, illustrando il programma in vista delle Olimpiadi.
Una convocazione arrivata grazie alla tenacia di Rachele, ma anche all’aiuto di persone speciali ed importantissime: “mio papà è la persona che mi ha permesso tutto questo in primis. Ha fatto un sacco di sacrifici per me, per accompagnarmi in pista e seguirmi alle gare, mi ha sempre lasciata tranquilla, non si è mai intromesso troppo, sa intervenire quando è il momento e questo mi aiuta tantissimo. Ho tantissima fiducia in lui e averlo con me alle gare quando può è un motivo di energia in più e di tranquillità. Ho un rapporto bellissimo con lui siamo molto legati e dirgli di questa convocazione è stato bellissimo.
Poi il mio preparatore, è una delle persone che ha creduto di più in me. Gli ho detto che volevo fare di tutto per essere convocata ai Giochi e lui ha fatto in modo che arrivassi qui nel migliore delle condizioni, per questo devo davvero ringraziarlo. Mi ha sempre seguito, mi manda tutti i giorni gli allenamenti, è un allenatore ma anche un amico. Sono molto contenta di averlo conosciuto, è anche il mio fisioterapista e mi conosce davvero bene. Infine Elisabetta, per me è stata una persona fondamentale nel mio percorso. Ho passato un periodo in cui vedevo tutto nero: non mi sono trovata bene con una squadra e di conseguenza è stato un anno molto difficile e uscirne è stato ancora più difficile. Fortunatametne sono arrivata a lei e mi ha stravolto: è riuscita a farmi ritrovare la grinta e la carica che mi mancavano, la voglia di soffrire, di tornare a vincere e soprattutto di ricredere nei miei sogni. Senza di lei non sarei qua in questo momento, la devo quindi davvero ringraziare. Sono contenta di aver intrapreso questo percorso con lei. E’ sbagliato vedere queste persone solo nei momenti in cui si ha bisogno, sono persone fondamentali sempre e io continuerò questo percorso finchè non terminerà la mia carriera sportiva perchè è una figura indispensabile“.
Rachele ha le idee chiare, la convocazione alle Olimpiadi è già di per sè uno splendido traguardo, ma lei in pista a Tokyo darà il massimo per ottenere il massimo: “gli obiettivi sono sicuramente quelli di godermi questa esperienza al massimo e dare tutto quello che posso. Vorrò dare il massimo, ma soprattutto puntare al miglior obiettivo, io parto sempre in gara per dare il massimo ma soprattutto per puntare al massimo ed è giusto che sia così e nonostante siamo consapevoli che ci sono Nazioni sulla carta più forti, noi siamo un gruppo forte e possiamo stupire“.
Non poteva mancare poi una piccola parentesi sui rischi che i ciclisti corrono ogni giorno, tema sempre attuale, ancor più in questi giorni dopo la maxi-caduta causata da una tifosa nella prima tappa del Tour de France: “sto seguendo il Tour in questi giorni. E’ stato bruttissimo vedere quella tragedia, perchè sono episodi che veramente possono finire in tragedia, poteva finire molto peggio e la gente non si rende conto di quanto possa essere pericoloso. Io la chiamerei mania di protagonismo, perchè stai lì sul bordo della strada per un cartellone e non puoi non vedere il gruppo arrivare e non renderti conto che sei in mezzo. Questa cosa fa star male, perchè noi vogliamo correre per far divertire il pubblico non per farlo preoccupare facendo vedere queste cadute che non danno una bella immagine al nostro sport. Tutti gli atleti hanno delle famiglie a casa e sono tante le preoccupazioni che diamo, quindi a maggior ragione se gli errori vengono da queste distrazioni, da queste persone che non si rendono conto, fa arrabbiare molto di più. Sulla strada il giorno dopo aver saputo della convocazione ero tanto agitata in allenamento. Purtroppo c’è davvero tantissima gente distratta e basta un attimo. Quindi avevo il terrore, stavo attenta a tutto, mi è capitato più di una volta di rischiare tantissimo, fortunatamente siamo sveglie e reattive ma è veramente pericoloso. Se posso mandare un messaggio è di stare veramente attenti perchè in macchina puoi anche salvarti, in bici no“.
Infine, Rachele, che a Tokyo rappresenterà l’Italia, ha mandato un messaggio agli azzurri che stanno regalando emozioni fortissime a tutti gli italiani agli Europei di calcio: “è bellissimo guardare l’Italia, ho guardato tutte le partite, fa sempre piacere. Anche l’ultima partita è stata bellissima, gli mando un grandissimo in bocca al lupo per le prossime partite, penso che un nostro grande vantaggio sia quello di giocare di squadra e gli auguro di continuare così”.