Rivelazioni e mezze verità, parla Gattuso dopo la rottura con la Fiorentina: “mai chiesto un giocatore di Mendes”

Gennaro Gattuso è tornato a parlare dopo la rottura con la Fiorentina, un rapporto durato solo due settimane prima della traumatica separazione tra le parti

SportFair

E’ durata poco più di due settimane l’avventura di Gennaro Gattuso sulla panchina della Fiorentina, un rapporto terminato in maniera traumatica per motivi che restano al momento misteriosi. Tante le voci accavallatesi dopo la rottura tra le parti, ma niente conferme o smentite dalle parti che hanno voluto tenere un profilo basso. Prova ne sono le parole di Gattuso, che è tornato a parlare dopo l’addio alla Fiorentina senza però rivelare cosa sia successo: “non posso parlare delle commissioni di Mendes e di come sia finita la storia con la Fiorentina. Ma una cosa la posso dire: alleno da otto anni e non ho mai fatto acquistare un assistito di Mendes, né lui me lo ha mai imposto. Neanche una volta. André Silva al Milan e Ghoulam al Napoli c’erano già prima che arrivassi” le parole dell’allenatore calabrese a La Repubblica. “Jorge è un amico, ha tanta esperienza e dà consigli per la mia carriera. Il mercato non spetta a me, ma ai dirigenti. Io sono un allenatore ambizioso: voglio solo giocatori forti e funzionali alla squadra, indipendentemente da chi sia il loro agente“.

Gattuso
Foto di Paolo Magni / Ansa

Niente Tottenham

Gattuso si è soffermato successivamente sul mancato accordo con il Tottenham: “faccio fatica a pensare che la pressione dei tifosi sia stata il motivo del mio mancato passaggio al Tottenham. Al limite, ai loro tifosi può essere rimasta l’immagine della mia lite con Jordan nel 2011, che allora era il loro viceallenatore. Io razzista, sessista e omofobo? Non è vero, chiedete ai miei ex compagni. Sono solo state travisate alcune mie dichiarazioni. La mia vicenda insegna che l’odio da tastiera è qualcosa di pericoloso e sottovalutato. Io sono un personaggio pubblico e ho la forza per reagire, ma ci sono molte altre persone che possono non riuscirsi e magari si buttano dalla finestra per debolezza. Cosa aspettiamo a intervenire? Ai giovani dico di usare meno la tastiera, vivete la vostra vita, non quella degli altri“. 

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