L’incidente tra Lewis Hamilton e Max Verstappen avrebbe potuto costare caro anche al pilota della Mercedes, rimasto in pista al contrario del suo rivale ma con la vettura piuttosto danneggiata nella parte anteriore. La bandiera rossa esposta dalla Direzione Gara subito dopo il crash ha aiutato e non poco il sette volte campione del mondo e i suoi meccanici, riusciti a intervenire in pit-lane e riparare il danno. A rivelarlo ci ha pensato Andrew Shovlin, responsabile degli ingegneri in pista del team di Brackley, ai microfoni di Racefans.net: “il contatto tra l’anteriore sinistra di Hamilton e la posteriore destra di Verstappen aveva rovinato il cerchione, senza la bandiera rossa Hamilton avrebbe dovuto ritirarsi. All’ala anteriore invece un sensore che rileva la temperatura dello pneumatico stava oscillando, per fortuna si tratta della parte meno importante di tutta l’ala ed è l’unica che si è rotta”.
Il motivo della bandiera rossa
La Direzione Gara ha deciso immediatamente di esporre la bandiera rossa subito dopo l’incidente tra Max Verstappen e Lewis Hamilton, per far sì che i commissari potessero riparare le barriere distrutte dalla Red Bull numero 33. Una scelta spiegata da Michael Masi nel post-gara: “abbiamo preferito avere un approccio super cauto e le barriere andavano riparate, abbiamo visto in passato che neutralizzare la gara è necessario e abbiamo questo strumento (la bandiera rossa) perfetto per queste situazioni”.