Ha 66 anni, è nonna di tre splendidi nipoti e parteciperà alle Olimpiadi di Tokyo. Si chiama Mary Hanna ed è l’atleta più anziana a prender parte ai Giochi, lo farà nel dressage per la sua Australia che vanta una centenaria tradizione negli sport equestri. Nata e cresciuta in una famiglia di allevatori di cavalli, la scintilla con il dressage arriva grazie a Gert Donvig, cavaliere danese che la avvicina a questa categoria dell’equitazione e le permette di iniziare la sua lunghissima carriera. Ben sei le qualificazioni olimpiche conquistate da Mary Hanna con Tokyo 2021, un traguardo che non solo la rende l’unica donna in Australia ad essersi spinta a tanto, ma le permette di essere la più vecchia atleta australiana di sempre a un’Olimpiade e la più anziana in assoluto di questa edizione.
La storia di Mary Hanna
Innamorata dei cavalli fin da bambina, Mary Hanna si dedica al dressage all’età di 20 anni dopo aver conosciuto il suo primo marito, tragicamente scomparso poi nel 1988 a causa di un incidente d’auto. La vita le permette poi di incontrare il suo secondo marito Rob, con cui mette su una scuderia in cui alleva cavalli e tiene lezioni di dressage. Attività che non impediscono all’amazzone australiana di competere ad alti livelli, come dimostra la qualificazione a Tokyo 2021. Le sue compagne di squadra saranno Kelly Layne e Simone Pearce, entrambe alla prima Olimpiade e dunque inesperte a queste livelli.
Scaramanzia
Toccherà a Mary Hanna trascinare le compagne verso un buon risultato, magari sfruttando la scaramanzia data dall’indossare un paio di calzini comprati per l’occasione. Nel 2019 aveva tentato l’avventura in Europa con il coach svedese Kittel, salvo poi tornare in patria in seguito ad un incidente capitato alla figlia Gitte, caduta rovinosamente da cavallo. Nella sua vita ha anche scritto un libro sulla propria esperienza, a cui spera di aggiungere un capitolo per parlare di una eventuale medaglia olimpica che coronerebbe una carriera di assoluto livello trascorsa sempre al fianco dei suoi cavalli. Non resta che attendere le gare di dressage per scoprirlo, l’Australia non vede l’ora di esultare per nonna Mary.