Chi è l’atleta più giovane delle Olimpiadi di Tokyo? Hend Zaza, la 12enne che ha ‘sconfitto’ la guerra con il… ping pong

La più giovane atleta delle Olimpiadi di Tokyo è Hend Zaza, atleta di 12 anni che gareggia nel ping pong: ha vissuto la guerra civile e adesso sogna una medaglia olimpica

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La paura della guerra, l’amore per lo sport e una passione sfrenata per il ping pong. Racchetta in mano e sorriso stampato sul volto per Hend Zaza, l’atleta più giovane a partecipare alle Olimpiadi di Tokyo con i suoi 12 anni d’età. Originaria di Hama, città della Siria distrutta nel corso di una sanguinosa guerra civile, la giovane atleta asiatica è riuscita a coronare il suo sogno di prender parte ai Giochi, sfidando le atlete di ping pong più forti del panorama internazionale. Innamoratasi di questo sport grazie al fratello maggiore, Hend ha dovuto superare varie peripezie prima di farsi notare, tra cui la mancanza di elettricità e di tavoli adatti su cui poter giocare.

Foto di Issei Kato / Pool / Ansa

L’ascesa

Nel 2016 la svolta, quando a due anni dalla prima lezione di ping pong, Hend Zaza viene invitata dalla Federazione Internazionale a prender parte ai Giochi Giovanili della Speranza in Qatar, stupendo per grazia e meticolosità nei dettagli. Rivelatasi al mondo, la giovane atleta siriana ha cominciato ad allenarsi tre ore al giorno dal lunedì al sabato, migliorando in maniera evidente le proprie qualità. Nel 2019 ecco il titolo nazionale siriano in tutte e quattro le categorie previste, comprese le senior, successi che gli hanno permesso di staccare successivamente il pass per le qualificazioni olimpiche per l’Asia Occidentale ad Amman. Un infortunio alla caviglia ha rischiato di mettere Hend Zaza fuori gioco, ma la 12enne è riuscita comunque ad arrivare in finale e a battere un’atleta di 30 anni più vecchia di lei: “lo dedico a me e alla mia famiglia, il sogno adesso è di salire sul podio all’Olimpiade di Parigi“. Un obiettivo raggiungibile magari già a Tokyo, un traguardo pazzesco che Hend Zaza proverà a tagliare per regalare al mondo intero una storia che tutti avranno voglia di raccontare.

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