Scoppia il caso Wembley, la variante Delta spaventa Euro 2021: UEFA minacciata dall’Unione Europea

L'Unione Europea ha messo in guardia l'UEFA sui rischi che si corrono a far disputare semifinali e finale di Euro 2021 a Wembley, visto l'aumento dei contagi in Inghilterra

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La situazione Covid in Inghilterra si fa sempre più preoccupante, un’ansia crescente che inizia a riversarsi anche su Euro 2021, considerando come le semifinali e la finale dell’11 luglio sono in programma a Wembley.

Foto di Justin Tallis / POOL / Ansa

I 20.479 contagi registrati ieri nel Regno Unito rappresentano un vero e proprio campanello d’allarme per l’Unione Europea, che vuole evitare il diffondersi della variante Delta oltre i confini inglesi soprattutto in questa fase di vaccinazione di massa.

Spaventa la variante Delta

L’Uefa al momento è rimasta sorda alle preoccupazioni dell’UE, facendo capire di voler rispettare il programma iniziale senza modificare le sedi già definite. Questo nuovo tipo di Covid è stato già segnalato in Finlandia e in Portogallo, ma è in Inghilterra che sta marciando oltre misura a causa della tardiva sospensione dei collegamenti aerei con l’India. Lasciare il programma di Euro 2021 così com’è, confermando tre gare a Wembley con capienza di 60mila persone a partita, vorrebbe dire ammassare in cinque giorni ben 180mila tifosi. In campo inoltre potrebbe anche esserci l’Inghilterra se dovesse superare i quarti contro l’Ucraina a Roma, ma dovrà farlo senza tifosi al seguito non solo perché gli inglesi in arrivo in Italia devono rispettare un periodo di quarantena ma anche perché il Regno Unito non ha aderito al passaporto vaccinale.

Avvertimenti

Sulla questione è intervenuto Margaritis Schinas, vicepresidente della Commissione europea, che ha messo in chiaro all’Uefa alcune situazioni: “disputare a Wembley tre gare non è una decisione innocente e andrà presa con cognizione di causa. Il Regno Unito limita la circolazione dei cittadini verso l’Europa e poi apre lo stadio a sessantamila persone“. Un tema delicato su cui ha espresso la propria opinione anche Andrea Crisanti, professore ordinario di microbiologia dell’Università di Padova: “sulla fase finale dell’Europeo a Londra bisognerebbe riflettere, soprattutto sulla capienza. La variante Delta ha una capacità di trasmissione esplosiva. Se non vogliamo farci del male, dobbiamo rivedere questa situazione“. La soluzione definitiva potrebbe essere quella di spostare le semifinali a Monaco e Roma mantenendo la finale a Wembley, ma al momento questa opzione non sembra essere al vaglio della Uefa.

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