Non è ancora detta l’ultima parola per Alex Schwazer. L’atleta italiano, squalificato per 8 anni per doping, lotta con tutte le sue possibilità per avere una chance di gareggiare alle Olimpiadi di Tokyo 2020.
Dopo che il Gip ha reputato il marciatore azzurro non colpevole, ammettendo che le sue urine possono essere state ‘corrette’ per far sì che risultasse positivo al doping e, quindi, farlo fuori dai giochi, Schwazer si è visto chiudere in faccia già due porte.
La settimana scorsa Wada e World Athletics hanno rifiutato la richiesta di sospensione della squalifica, rimandando la decisione al Tas di Losanna, al quale Schwazer ed i suoi legali hanno fatto ricorso.
Oggi è arrivata però la stangata per l’atleta azzurro: il Tribunale arbitrale dello Sport di Losanna ha respinto il ricorso. Sembra però che ci sia ancora un’ultima possibilità.
L’ultima chance di Schwazer
Il legale del marciatore azzurro ha fatto sapere all’Adnkronos che Schwazer e tutto il suo staff stanno ancora attendendo un’ultima risposta, quella del Tribunale Federale Svizzero: “Il ricorso respinto dal Tas è uno scenario non importante, noi stiamo aspettando la decisione del Tribunale Federale svizzero che arriverà a ore. Abbiamo ricevuto una lettera della Wada che ribadice che non ammetterà Schwazer alle gare ma è solo il Tribunale Federale elvetico che può sbloccare la situazione“, ha dichiarato Gherard Brandstaetter
Il Tribunale Federale svizzero è l’unico organismo di giustizia ordinaria elvetica davanti a cui è appellabile una decisione del Tas e Schwazer ed i suoi legali si sono rivolti ad esso per ottenere la sospensione della squalifica per recidiva all’uso di doping decisa dal Tribunale Arbitrale dello Sport di Losanna nell’agosto 2016 chiedendo di esprimersi sul ricorso e sulla domanda di conferimento dell’effetto sospensivo e di misure cautelari.