La Juventus vince la 14ª Coppa Italia della propria storia, superando l’Atalanta al Mapei Stadium al termine di una partita dai ritmi altissimi e forsennati.
Ci pensano Kulusevski e Chiesa a regalare a Pirlo il secondo trofeo della sua stagione, che va ad aggiungersi alla Supercoppa Italiana conquistata sempre a Reggio Emilia contro il Napoli di Gattuso. Una piccola rivincita per l’allenatore bianconero contro tutte le malelingue che, dopo gli ultimi deludenti risultati in campionato, ne avevano celebrato già l’esonero. Invece, nella notte più importante Pirlo si è preso la Coppa Italia contro un’Atalanta tutt’altro che arrendevole, diventando il quarto allenatore della Juventus ad alzare la Coppa Italia sia da giocatore che da tecnico, dopo Luis Monti, Carlo Parola e Dino Zoff.
Pressing e qualità
Il botta e risposta tra Kulusevski e Malinovskiy nel primo tempo ha spinto Pirlo a osare di più, alzando nella ripresa il baricentro della propria squadra per prosciugare le fonti di gioco dell’Atalanta. Una mossa azzeccatissima, considerando lo sterile possesso palla nerazzurro e le pochissime occasioni da gol capitate a Zapata prima e Muriel dopo. E’ stata la Juventus invece a trovare il gol con Federico Chiesa, giusto qualche secondo prima di lasciare il campo a Paulo Dybala. Anche un pizzico di fortuna dunque per Pirlo, riuscito a centrare il bis di trofei in questa stagione in attesa dell’ultima giornata di campionato, decisiva per la qualificazione in Champions. Anche in quel caso tutto dipenderà dall’Atalanta, nel caso in cui dovesse perdere con il Milan, i bianconeri dovranno accontentarsi dell’Europa League.
Serata speciale
Quella del Mapei Stadium sarà una serata che molti giocatori della Juventus ricorderanno per sempre, in primis Gigi Buffon che proprio a fine giugno lascerà definitivamente la società bianconera. Per il portiere italiano questa è la sesta Coppa Italia vinta in carriera, una con il Parma vinta con Enrico Chiesa in campo e cinque con la Juventus, di cui quella odierna centrata grazie al figlio Federico. Per il club di Agnelli invece è il 14° successo, almeno cinque in più di ogni altra squadra. Numeri stratosferici che rendono meno amara la stagione della Juventus, che dipenderà molto da quella qualificazione in Champions al momento appesa a un filo.