Non è stata una giornata positiva quella di ieri per Vincenzo Nibali, che nella quarta tappa del Giro d’Italia ha patito oltre misura il dolore al radio destro, operato qualche settimana fa. Lo Squalo ha ammesso di aver dovuto fare i conti con un incessante dolore dall’inizio alla fine della tappa, riuscendo però a contenere i danni nonostante le fiammate dei suoi avversari sul tratto più duro della frazione.
Una piccola soddisfazione in una giornata negativa, caratterizzata dai distacchi accumulati dai diretti rivali: “ho sofferto tutto il giorno, perché guidare la bicicletta così non è semplice, specialmente in una giornata di pioggia quasi ininterrotta. Una giornata dura per me, non nascondo che ho patito. C’era da difendersi e, per come andata, sono discretamente soddisfatto. Penso infatti che potesse finire anche peggio per me. È stata la prima tappa impegnativa del Giro d’Italia, il mio distacco è stato comunque contenuto. Teniamo duro e guardiamo avanti. Come squadra, buon bilancio. Ciccone ha guadagnato qualcosa e penso che punterà alla classifica“.
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Gerarchie
Giulio Ciccone si è reso protagonista invece di un’ottima prestazione che gli ha permesso di rimanere nel gruppo dei migliori, regalandogli un risultato positivo che lo piazza a 1’56” dal leader De Marchi: “ho poco da perdere e voglio seguire un po’ le sensazioni. Ho bisogno di trovare riscontri dopo oltre un mese di lontananza dalle corse. Sentivo di voler attaccare e ho assecondato l’istinto“. Le gerarchie in casa Trek-Segafredo restano al momento chiare, è Vincenzo Nibali l’uomo individuato per la classifica ma saranno le prossime tappe a stabilire se tutto rimarrà invariato. Così ha ammesso il team manager Luca Guercilena alla Gazzetta dello Sport: “è stata una giornata molto impegnativa. Nonostante la fuga abbia preso un buon margine, dietro il gruppo ha sempre tirato forte. Per noi, Giulio ha provato a recuperare qualcosina sempre con l’intenzione di testare le gambe. Nibali? Abbastanza bene. Il cambio di ritmo lo ha patito sul chilometro finale. Stiamo lì, vediamo quando arriveranno le grandi salite. Gerarchie? Li metterei sullo stesso piano, anzi Vincenzo si può considerare ancora un po’ avanti. Valutiamo giorno per giorno, senza pensarci troppo per adesso“.