Si profila all’orizzonte un’altra battaglia legale in Formula 1, questa volta con protagonista l’Aston Martin di Lawrence Stroll. Il magnate canadese, proprietario non solo della scuderia di Formula 1 ma anche di marchi di moda come Tommy Hilfiger e Michael Kors, ha deciso di dare il via ad una crociata contro la Federazione Internazionale, chiedendo una modifica delle norme in vigore. Un atteggiamento figlio degli scarsi risultati ottenuti da Stroll e Vettel, capaci di guadagnare solo 5 punti nei primi due Gran Premi del Mondiale 2021 di Formula 1.
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La questione
Ciò che ha spinto Lawrence Stroll a rivolgersi alla FIA è collegato agli interventi messi in atto dalla Federazione di concerto con le scuderie lo scorso maggio, quando venne deciso il blocco dello sviluppo di telai e motori con il conseguente rinvio al 2022 della rivoluzione regolamentare. In quell’occasione, il Consiglio mondiale approvò anche alcune novità tecniche sulle auto del 2021, ossia modifiche a fondo e diffusore per ridurre il carico aerodinamico del 10% e dunque evitare una crescita di prestazione delle monoposto che le gomme Pirelli avrebbero rischiato di non poter gestire. Il risultato ha causato una perdita di velocità per Mercedes e Aston Martin, favorendo invece Red Bull, AlphaTauri, Ferrari e McLaren.
Ira Stroll
Mercedes e Aston Martin hanno dovuto fare i conti con la perdita di prestazioni dovuta all’impostazione a basso ‘rake’ delle proprie vetture, costruite con un fondo tendenzialmente piatto rispetto al suolo. Soluzione che cozza con le ultime novità regolamentari in termini di aerodinamica, al contrario di quanto successo alle altre scuderie che hanno preferito un’inclinazione del fondo diversa rispetto a Mercedes e Aston Martin. Stroll adesso ha intenzione di risolvere la questione e si è scagliato contro la FIA, potendo contare dietro le quinte sull’appoggio di Toto Wolff: “la questione non riguarda solo la sicurezza, è più sottile. Bisogna capire se i cambiamenti siano andati contro un determinato concetto di vetture“.
La Ferrari si oppone
Sulla questione si è soffermato anche Mattia Binotto, dopo essere venuto a conoscenza di un incontro avvenuto a Imola tra l’Aston Martin e la FIA: “esiste un preciso sistema di ‘governance’ e per cambiare le regole bisogna passare attraverso quello. Come Ferrari crediamo che le decisioni prese in favore della sicurezza siano state giuste. Se n’è discusso a tempo debito, erano presenti i direttori tecnici dei team, i consulenti e la Commissione, e tutti siamo stati d’accordo su queste regole, senza che nessuno allora abbia sollevato dubbi“. Insomma, all’orizzonte di profila una cruenta battaglia legale che rischia di generare tensioni e accuse: una questione che aggiungerà del pepe ad un Mondiale 2021 già entusiasmante di per sé.