Il GP di Imola sarà ricordato non solo per la grande vittoria di Max Verstappen, ma anche per la furiosa rimonta di Lewis Hamilton, riuscito a risalire fino alla seconda posizione dopo essere rimasto fermo un’eternità all’esterno della Tosa per un banale errore.
Il pilota della Mercedes ha perso il controllo della sua W12 ed è finito nella ghiaia, impattando successivamente con il muso della vettura sul muretto. Solo dopo numerosi tentativi, il sette volte campione del mondo è riuscito a liberarsi grazie alla retromarcia, una manovra che ha indispettito gli altri team. In pit-lane questo tipo di azione è vietata, mentre in pista è “permesso utilizzare la retromarcia nelle condizioni in cui sia sicuro farlo”.
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La spiegazione di Michael Masi
Il direttore di Gara ha spiegato il motivo per cui i Commissari non siano intervenuti nei confronti di Hamilton, facendo chiarezza ai microfoni di RacingNews365: “Lewis ha fatto retromarcia nella via di fuga in ghiaia fuori dalla pista. Ascoltando la comunicazione tra il pilota e la squadra, si evince come il team stesse radioguidando Hamilton nella manovra, dicendogli dove si trovava in quel momento. Quindi, in quella particolare circostanza, non abbiamo ritenuto necessario prendere in considerazione la possibilità di riferirlo ai commissari. Noi prendiamo caso per caso, bisogna davvero calcolare tutte le circostanze che sono attorno al fatto“.
La spiegazione di Hamilton
Lewis Hamilton poi dal canto suo ha spiegato cosa sia successo in quegli infiniti istanti: “non riuscivo a innescare la retromarcia, quindi stavo tenendo premuto il pulsante di retromarcia e ho impiegato un’eternità per innestarla. Non pensavo che avrebbe funzionato. Ho provato a fare retromarcia e fare una specie di testacoda per rimettermi in pista ed ero di nuovo in barriera. Quindi ho impiegato tanto tempo per tornare indietro. Quando stavo facendo retromarcia pensavo di dover continuare a tornare indietro. E se non l’avessi fatto probabilmente sarei stato ancora fermo in barriera. Dunque sono molto contento di aver fatto quella scelta“.