Utah Jazz dal cuore d’oro: tutti in campo con i puzzle nei piedi per la giornata Mondiale per l’autismo, è merito di Joe Ingles e del figlio Jacob

Joe Ingles, gli Utah Jazz e le iniziative speciali nella giornata mondiale per l'autismo: il piccolo Jacob sulle scarpe di papà insieme a tanti pezzi di puzzle

SportFair

Ieri è stata la giornata mondiale per la consapevolezza sull’autismo. Tante sono state le iniziative sparse in tutto il mondo, ma in campo sportivo, quella che ha colpito maggiormente viene dall’NBA.

La celebrazione degli Utah Jazz

I giocatori sono scesi in campo con delle scarpe speciali, caratterizzate dai puzzle, simbolo dell’autismo: l’intelligenza ‘diversa’, il tassello mancante che ha bisogno di tutti gli altri pezzi per avere senso e che, a sua volta, dà senso alla figura nell’insieme. Il “World Autism Awareness Day“, a Salt Lake City è stato celebrato come in nessuna altra città, proprio perchè i Jazz vivono in prima persona un’esperienza con l’autismo. Il figlio di Joe Ingles, infatti, è affetto da autismo e per quesot motivo, ormai per il secondo anno consecutivo, tutta la squadra celebra in maniera davvero speciale questa giornata importante.

Le parole di Ingles

Credits: Instagram @renaeingles

Non parliamo di autismo per generare simpatia o pietà. Ne parliamo per far sì che aumenti la consapevolezza e l’accettazione per questi bambini e per gli adulti che ne sono affetti, che sono persone importanti quanto ognuno di noi. Sono così orgoglioso di te, Jacob, del tuo essere come sei. Non passa giorno che la tua presenza non illumini il nostro cuore, ha scritto su Twitter Joe Ingles, che intanto, insieme alla moglie, ha lanciato un’asta per una raccolta fondi.

La storia di Jacob Ingles

Credits: Instagram @renaeingles

E’ stato ad inizio 2019 che la famiglia Ingles ha scoperto che il figlio Jacob è affetto da autismo. Uno shock per Joe e la moglie Renae: “è stato uno shock. Credo che io e mia moglie, il giorno in cui l’abbiamo saputo, non ci siamo detti una parola nel tragitto dal centro medico a casa. Per giorni, quando andavo alle partite, telefonavo a mia moglie e piangevo. Il basket era diventato irrilevante per me, il che sembra una cosa stupida da dire perché è il mio lavoro e sono molto fortunato. Ma io mi sentivo in colpa lasciando quei tre da soli a casa”.

I due giovani genitori si sono fatti forza, accettando la condizione del figlio e supportandolo in ogni modo, ma rendendosi conto anche che diverse altre famiglie con bambini autistici, non hanno i loro stessi mezzi per poter regalare un futuro dignitoso ai propri figli. Per questo motivo Joe Ingles lancia sempre iniziative legate a questo tema, per raccogliere fondi e aiutare persone meno fortunate.

Non cambierei mio figlio con nessun altro al mondo. Mentre io e mia moglie percorriamo questo viaggio, scopriremo di cosa ha bisogno. Ogni bambino è diverso. Lungo il percorso della sua vita, scopriremo cose diverse e continueremo ad adattarci perché lui sia felice“.

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