La battaglia di Vanessa Bryant nei confronti dei poliziotti che hanno oltraggiato la memoria di Kobe e della figlia Gianna è appena iniziata, la vedova del Mamba è agguerrita e infuriata nei confronti di coloro che hanno scattato foto ai corpi senza vita di suo marito e della piccola Gigi subito dopo la loro morte. Dopo aver fatto causa al dipartimento di polizia di Los Angeles, Vanessa Bryant stavolta ha colpito ancora più duramente, pubblicando sul suo account Instagram (seguito da 14.4 milioni di persone) i nomi dei quattro agenti che hanno scattato e pubblicato le foto dei corpi di Kobe e della figlia Gigi.
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I nomi degli agenti
Una volta ottenuto l’ok dal tribunale di Los Angeles per pubblicare i nomi degli agenti coinvolti, la vedova Bryant non si è fatta scrupoli a dare in pasto ai propri followers le generalità dei poliziotti coinvolti: si tratta di Joey Cruz, Rafael Mejia, Michael Russell e Raul Versales. A scattare le foto sarebbe stato Meija, un vero e proprio book con quasi 100 foto dei corpi di Kobe Bryant e la figlia Gianna. Questi scatti sarebbero poi stati inoltrati al collega Cruz, che li avrebbe poi inoltrati a sua volta a Russell, colpevole di averle mostrate al proprietario di un bar di Norwalk. Lo stesso Russell e il collega Versales hanno fatto vedere le foto anche ad altri agenti del personale della polizia, che nulla avevano a che fare con le indagini sull’incidente avvenuto il 26 gennaio del 2020. Questi quattro poliziotti dovranno adesso rispondere di tale reato davanti al tribunale di Los Angeles, che dovrebbe emettere una prima sentenza nei prossimi mesi.
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Il barista
A spingere Vanessa Bryant a presentare un esposto in tribunale contro il dipartimento di polizia di Los Angeles è stato un video, registrato da una telecamera di sorveglianza di un bar di Norwalk. Nelle immagini si vede uno dei poliziotti accorsi sul luogo dell’incidente in cui hanno perso la vita Kobe e la figlia Gianna, intento a bere un drink e a mostrare le foto dei corpi senza vita del Mamba e di Gigi al barista e ad altre persone. “Hey! Ho appena visto le foto di Kobe Bryant morto. Da bere per tutti” si vanta il barista ad alta voce, confermando come in quello smartphone ci siano le foto del corpo dell’ex stella dei Lakers. Proprio questo video ha spinto Vanessa Bryant a fare causa al dipartimento di polizia, un atto compiuto per farla pagare a quegli ignobili poliziotti che hanno osato oltraggiare la memoria di Kobe e della figlia Gigi.