Sei anni trascorsi con la maglia della Roma addosso, conquistando due volte la Coppa Italia e una Supercoppa Italiana nel 2007.
Un palmarès di tutto rispetto per Doni, portiere brasiliano che ha incrociato il suo cammino nella Capitale con quello di Francesco Totti. Un rapporto bello e sincero quello nato tra il portiere brasiliano e il capitano giallorosso, caratterizzato da numerosi aneddoti che Doni ha rivelato nel corso di una lunga intervista a ESPN Brasile: “all’inizio della mia carriera lo ammiravo in tv, ma viverlo da vicino è tutta un’altra storia”.
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Poche parole
Nonostante fosse il capitano e il leader della Roma, Francesco Totti parlava poco nello spogliatoio con i propri compagni, preferendo farlo più in campo con l’allenatore e gli arbitri. Per questo motivo, ci pensava De Rossi ad affrontare le questioni più spinose: “Totti è sempre stato un leader molto calmo – la rivelazione di Doni – io stesso ho parlato con la squadra mille volte di più di lui. Non parlava mai molto, ma era un ragazzo di gruppo. In campo parlava di più con l’allenatore e con gli arbitri. In allenamento era molto giocoso e amava prendere in giro noi compagni. Il peso di Totti in campo era enorme, ma fuori dal campo non gli importava molto. Abbiamo avuto De Rossi, che ha svolto anche quel ruolo da leader, gestendo anche gli incontri con i dirigenti“.
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Il cameriere ‘Tarzan’
Stessa giacca
La semplicità è sempre stata uno dei pregi di Francesco Totti, anche nell’abbigliamento, come sottolineato da Doni: “tutti amavano Totti, dal presidente al fisioterapista, dall’allenatore al cameriere, tutti lo amavano. Era una personaggio! Nei sei anni che ho passato con lui, ho visto Totti indossare solo un orologio. E d’inverno aveva sempre le stesse scarpe da ginnastica e la stessa giacca. Gli avevo chiesto: ‘Hai solo questa giacca?’ e lui si è arrabbiato: ‘Fatti gli affari tuoi, fratello!’. “In Italia Totti era anche più conosciuto del Papa ma lui era sempre molto semplice, non gli importava nemmeno dei vestiti. Veniva ad allenarsi in Ferrari ma era sempre vestito con la stessa giacca di due, tre settimane prima”.