Jannik Sinner campione d’umiltà, l’elogio a Musetti è spiazzante: “probabilmente è più forte di me”

Jannik Sinner ha parlato della sua vittoria con Hugo Gaston e ha elogiato anche Lorenzo Musetti, ammettendone la superiorità nella gestione della partita

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Ottimo esordio per Jannik Sinner al secondo turno del Masters 1000 di Miami, il tennista azzurro non ha lasciato scampo a Hugo Gaston, annientandolo con un doppio 6-2 che gli ha permesso di accedere ai sedicesimi di finale del torneo americano. Un’iniezione di fiducia per l’alto-atesino in vista della sfida contro Karen Khachanov, un incontro tutt’altro che semplice che vale il pass per gli ottavi, dove il vincitore se la vedrà con chi la spunterà tra Ymer e Ruusuvuori.

Morale alto per Sinner

Foto di Jason O’Brien / Ansa

Ottime le sensazioni di Sinner dopo il successo su Gaston, arrivato non senza difficoltà: “Gaston è un giocatore molto difficile da affrontare per me perché innanzitutto è mancino. Cambia molto la direzione della palla. Abbiamo giocato con un po’ di vento, quindi non è stato facile penso per entrambi. Ho iniziato bene, ho messo subito pressione, cosa che penso lui abbia sentito. Per essere il mio primo incontro qui è stata una buona partita, è lui era un giocatore molto difficile da affrontare. Khachanov? Mi alleno per giocare partite difficili. Mi alleno per essere in situazioni difficili. Mi alleno specialmente per questo tipo di partite. Sarà sicuramente un match difficile per entrambi. Lo conosco abbastanza bene, e anche lui mi conosce bene. Non sarà sicuramente un match facile“.

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L’elogio a Musetti

musetti
Foto di David Guzman/ Ansa

Jannik Sinner poi si è soffermato anche sulla crescita esponenziale di Lorenzo Musetti, entrato nella top-100 del ranking ATP: “siamo due giocatori molto diversi, sono felice di quello che sta facendo e gli faccio tanti complimenti. Fisicamente è sicuramente molto forte, tira forte, cambia benissimo la palla, cosa che io devo imparare a fare molto di più. Come giocatore e come potenziale di gioco, probabilmente è migliore di me, per come gestisce la partita. Io sto lavorando molto anche su quello, su come capire i momenti della partita. Lui ha giocato tanto tennis, si porta molto dietro dalla carriera junior, io ho iniziato a 13 anni e mezzo a giocare tutti i giorni, quindi ho ancora tanto da fare. Non ci siamo allenati insieme, mi piacerebbe molto, ma soprattutto mi piacerebbe giocare contro di lui in torneo, perché allenamento e partita sono due cose molto diverse“.

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