I primi pensieri di addio nella mente di Vincenzo Nibali hanno iniziato a farsi strada, nonostante non siano al momento prioritari. Lo Squalo si avvicina a grandi passi verso la fine della sua carriera, ma prima di arrivarci e prendere questa sofferta decisione, vorrebbe centrare un ultimo grande trionfo, emulando Alberto Contador che disse basta con la vittoria nella penultima tappa della Vuelta 2017, in cima all‘Angliru.
Proprio così Vincenzo Nibali vorrebbe appendere la sua bici al chiodo, magari con un oro alle Olimpiadi di Tokyo 2021 che coronerebbe una carriera pazzesca, impreziosita da 4 grandi giri (più altri 7 podi) e 3 Monumenti vinti. Sarebbe l’esatta conclusione di una vita sportiva vissuta sempre all’attacco e con il petto in fuori, un successo che lo ripagherebbe di tutti i sacrifici compiuti per arrivare ad arrampicarsi sull’Olimpo del ciclismo.
Dubbi
La voglia di continuare e di lottare è ancora intatta nell’animo di Vincenzo Nibali, ma è chiaro come ormai la sua carriera sia in una fase discendente all’età di 36 anni, la maggior parte vissuti su una bicicletta. Sicuramente lo Squalo non seguirà l’esempio di Alejandro Valverde, ancora in gruppo nonostante abbia raggiunto quasi le 41 primavere, ma la sua intenzione comunque è quella di non chiudere col ciclismo in maniera deludente. Per questo motivo sta centellinando i propri impegni e scegliendo quelli più adatti a lui, per provare a piazzare la zampata giusta che faccia calare come si deve il sipario sulla sua carriera.
L’addio a Paolo Slongo
Per trovare ulteriori stimoli nella caccia all’ultimo grande successo della sua vita sportiva, Vincenzo Nibali ha deciso anche di allontanarsi da Paolo Slongo, suo storico coach, con cui aveva iniziato a collaborare nel lontano 2008. Dopo dodici anni di rapporto, Nibali ha deciso di dare una sterzata alla sua preparazione, spiegando così la sua decisione: “non si è trattato di stravolgimenti, quanto della volontà che ho sentito di cambiare qualcosa nel solco di un canovaccio che nelle linee guida non è mutato chissà quanto“. Una scelta accettata di buon grado da Paolo Slongo, concentratosi sulla preparazione di Brambilla, a segno due volte in Francia, e della tricolore Elisa Longo Borghini.