Seconda medaglia per l’Italia agli Europei Indoor di Torun 2021: Gimbo Tamberi regala uno splendido argento alla Nazionale azzurra chiudendo la finale dell’alto alle spalle del bielorusso Nedasekau.
Migliore prestazione dell’anno per il saltatore italiano, che si ferma alla misura di 2.35 che non basta per mettersi l’oro al collo. La medaglia più preziosa va infatti al suo avversario, che salta al primo tentativo i 2.37 e si laurea nuovo campione europeo indoor, un titolo meritatissimo considerando quanto visto a Torun. Bronzo al belga Thomas Carmoy con 2,26. Un risultato che comunque non cancella quanto compiuto da Gimbo Tamberi, capace di regalare all’Italia un’altra medaglia dopo l’oro ottenuto da Marcell Jacobs nei 60 metri.
La sfida
Gimbo è presente fin dal via. Chiama la “curva” degli azzurri (con Marcell Jacobs in prima fila) prima di ogni salto, si fa incitare, e trascina al battimani anche gli altri componenti delle squadre, gli unici, come noto, ammessi all’interno dell’impianto. Il marchigiano sceglie di entrare in gara dopo tutti gli altri, a quota 2,23, e comincia alla grande. Percorso netto da 2,23 a 2,29, mentre il bielorusso Nedasekau commette errori a 2,23 e 2,29. A 2,31 restano a battagliare per l’oro solo loro due (con il belga Thomas Carmoy bronzo, 2,26). Come da copione, il bielorusso supera la quota al primo tentativo, e ribalta la classifica, portandosi al comando. Gimbo risponde subito, 2,31 pure per lui e va di nuovo in testa. Ma Nedasekau è trasformato: dimenticati i balbettii sulle quote più basse, supera 2,33 alla prima prova, e va ancora in vantaggio. Tamberi sbaglia, ma decide di non passare alla quota successiva, e di provare ancora i 2,33. Scelta azzeccata: il secondo tentativo è perfetto. La classifica ora vede l’azzurro al secondo posto, ma a 2,35 avrà a disposizione tre salti. Al primo appello Nedasekau sbaglia abbastanza nettamente, Gimbo fa cadere l’asticella, ma davvero di un niente. Seconda prova, batticuore alle stelle. Il bielorusso sbaglia ancora. Gimbo è superlativo. Il 2,35 è colorato d’arcobaleno e fa esplodere la “torcida” azzurra. L’esultanza è prorompente, salti mortali in successione e applausi alla curva.
Ma non è finita. Nedasekau sceglie di spendere l’ultimo tentativo rimasto a 2,37. E ancora una volta, ce la fa. L’oro è al collo. Tamberi prova ancora i 2,37, ma non è questo il suo giorno. Chissà, volendo guardare oltre, la sconfitta – diciamo la mezza vittoria – lascerà in Tamberi quella voglia di rivalsa che, nella stagione olimpica, potrebbe risultare un additivo decisivo.