Il venerdì di Libere in Bahrain è coinciso con il primo giorno da pilota di Formula 1 per Mick Schumacher, riuscito a ripercorrere le orme di papà Michael fino alle soglie della massima categoria automobilistica.
I paragoni si sprecano, creando pressione ulteriore sulle spalle del giovane tedesco, il quale però finora ha dimostrato di saperla reggere nonostante la sua età tutt’altro che matura. Sarebbe stato bello che nel paddock, a guardare le gesta e i tempi del figlio, ci fosse stato proprio il Kaiser, ma le sue condizioni di salute continuano a tenerlo incollato al letto. Un’assenza con cui Mick ha ormai imparato a convivere, tenendo suo padre nella mente e nel cuore.
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Anno difficile
Le prime due sessioni di prove libere hanno confermato le difficoltà anticipate prima dell’inizio della stagione dalla Haas, che ha ammesso come la monoposto del 2021 non sia stata sviluppata in vista del lavoro da compiere nel 2022. Per questo motivo, il Mondiale di Mick Schumacher e Nikita Mazepin avrà solo l’apprendimento come obiettivo, per accumulare esperienza e presentarsi al via del prossimo anno con un bagaglio più… spazioso. Il giovane pilota tedesco ha già comunque mostrato le unghie, piazzandosi davanti al compagno di squadra e a Nicolas Latifi, centrando una piccola soddisfazione in una giornata trascorsa nelle retrovie. Un piccolo elemento di cui sorridere insieme ai consigli di Vettel, esempio da seguire in questo primo anno di Formula 1: “il suo consiglio più prezioso – ha ammesso Mick a Sky – è di godermi quel che faccio. Di divertirmi“. Parole che il tedesco della Haas sembra seguire alla lettera, come dimostrano le sue prestazioni e il suo sorriso.
Il 47 per papà
In molti hanno provato a stuzzicarlo anche in Bahrain sul parallelismo con il padre, ma Mick ne è uscito sempre da campione: “cosa direbbe tuo padre del tuo debutto? Penso che sia una questione troppo privata. E comunque io sono qui da solo“. Da solo fisicamente, ma con il pensiero del padre sempre nel cuore e anche sulla… macchina, visto che Mick Schumacher ha deciso di scegliere il numero 47 per un motivo davvero speciale: “volevo il 7 per me e il 4 per lui, e allora ho pensato di unirli: o 74 o 47. Ho scelto il 47 perché ha molti significati: è la somma dei giorni in cui siamo nati tutti e quattro noi della mia famiglia (2+3+20+22, n.d.r.), ma si può anche leggere il 4 come ‘for’ e diventa ‘for 7’. Un modo per ricordare il suo record“. Poco male che Hamilton potrebbe cancellare quest’anno il primato del padre di 7 titoli mondiali, il nome del Kaiser rimarrà per sempre impresso a fuoco sulla Formula 1 e sul cuore di Mick, riuscito a riportare nel circus quell’MSC che tutti aspettavano da 11 anni.