Non c’è Cristiano Ronaldo, allora ci pensa Alvaro Morata a regalare tre punti pesantissimi alla Juventus, permettendogli di arrivare con il sorriso alla sfida decisiva di Champions League contro il Porto.
Una prestazione perfetta quella dell’attaccante spagnolo, che schianta una Lazio positiva per i primi venti minuti, scioltasi però troppo presto per poter sperare di portare a casa qualche punto. Un ispirato Joaquin Correa, autore del gol del vantaggio, non basta a Simone Inzaghi per uscire indenne dall’Allianz Stadium, la Juventus infatti prima pareggia nel primo tempo con Rabiot e poi chiude i conti nella ripresa con Morata, portandosi a meno uno dal Milan a parità di partite giocate.
Senza Ronaldo
Andrea Pirlo sorprende tutti all’annuncio delle formazioni, tenendo in panchina un affaticato Cristiano Ronaldo e lanciando Alvaro Morata in coppia con Dejan Kulusevski. L’inizio di gara però non sorride alla Juventus, che capitola a causa di un errato retropassaggio dello svedese, che Correa trasforma nel gol dello 0-1. Con il passare dei minuti i bianconeri crescono e, prima dell’intervallo trovano il gol del pari con uno strepitoso mancino di Rabiot, servito in profondità da Alvaro Morata. Nella ripresa è lo spagnolo che regala i tre punti alla Juventus, piazzando un mortifero uno-due nel giro di una manciata di minuti che stende la Lazio. I biancocelesti non reagiscono nel finale, anzi rischiano di incassare il poker in contropiede, evitato da un attento Reina.
I numeri di Morata
Nella serata in cui Ronaldo resta a riposo fino a secondo tempo inoltrato, ci pensa Alvaro Morata a regalare alla Juventus i tre punti. Per lo spagnolo sono sette i gol segnati in venti partite giocate, a cui si aggiungono ben nove assist serviti ai compagni. Praticamente, su 51 reti totalizzate in campionato dalla Juventus, quasi un terzo sono arrivate dalle giocate di Morata, un bottino inferiore solo a quello di Cristiano Ronaldo. Lo spagnolo è senza dubbio uno dei punti di forza della squadra di Pirlo, il quale non esiterà a schierarlo dall’inizio nel match decisivo contro il Porto, quando la Juve sarà chiamata a ribaltare il 2-1 dell’andata per accedere ai quarti di finale di Champions League. Una sfida complicata e soprattutto delicata ma, con un Morata in queste condizioni, il passaggio del turno appare tutt’altro che utopistico.