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Segna e si arrocca in difesa, l’anti-calcio è l’arma dell’Inter per vincere lo Scudetto

L'Inter si prende tre punti pesantissimi contro l'Atalanta grazie a una prestazione da provinciale, ovvero segnando il gol del vantaggio e arroccandosi in difesa

SportFair

L’Inter ha scelto la sua arma per vincere lo Scudetto: l’anti-calcio. Il match con l’Atalanta ne ha confermato l’efficacia, con i nerazzurri impegnati più a non prenderle che a darle, riuscendo a trovare il gol su calcio d’angolo e a difenderlo con le unghie e con i denti al cospetto di un avversario arrembante ma impreciso.

Foto di Matteo / Bazzi

Una brutta partita in fase offensiva per la squadra di Conte, a cui ha fatto da contraltare una fase difensiva impeccabile, fondamentale per portare a casa i tre punti e riportare a sei punti il vantaggio sul Milan.

Lu-La eclissata

Foto di Matteo / Bazzi

L’emblema della partita dell’Inter è la prestazione opaca della coppia formata da Romelu Lukaku e Lautaro Martinez, riusciti solo in poche occasioni a creare grattacapi a Sportiello. Qualche accelerazione e poco più del gigante belga, colpevole nella ripresa di sprecare una colossale palla gol nata da una scivolata di Toloi. Per il resto, l’unico pericolo da parte dell’Inter arriva con il gol di Skriniar, che sfrutta a dovere una palla vagante in area atalantina per portare in vantaggio l’Inter. Da quel momento in poi è un monologo degli uomini di Gasperini, incapaci di scardinare la perfetta difesa nerazzurra. Un meccanismo perfetto incentrato sul trio comporto da Bastoni, De Vrij e Skriniar a cui si aggiungono sovente gli esterni, andando a formare una linea di cinque difensori. Una vera e propria Maginot, fondamentale per l’Inter per conquistare la settima vittoria consecutiva in campionato.

Atalanta poco convinta

Foto di Matteo / Bazzi

Prestazione convincente quella dell’Atalanta, che paga però i numerosi errori commessi in fase di impostazione. Colpa principalmente di un poco ispirato Ilicic, che non ha reso nella ripresa allo stesso livello di Malinovskiy, apparso molto più in palla nella prima frazione di gioco. Inspiegabile la panchina di Muriel, sicuramente il più pericoloso dei nerazzurri, anche più di Zapata, comunque autore del tiro più pericoloso nella ripresa. Una serata storta per la squadra di Gasperini, che avrebbe comunque meritato molto di più di quanto raccolto, soprattutto per la bravura di aver chiuso nella propria metà campo la capolista del campionato. Una prestazione da cui ripartire per andare a caccia di quegli obiettivi stagionali che, giocando in questo modo, non tarderanno ad arrivare.

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