Il rapporto tra Lewis Hamilton e Bernie Ecclestone resta alquanto teso, soprattutto dopo le accuse lanciate da Mister E nei confronti del pilota britannico negli ultimi tempi.
Critiche legate all’attivismo del sette volte campione del mondo, impegnato ormai da anni in prima linea nella lotta al razzismo, come dimostrano le sue prese di posizione sui social e nel paddock di Formula 1. Dalla Mercedes colorata di nero fino alle magliette sfoggiate prima dei Gran Premi: Lewis Hamilton non ha mai lasciato nulla al caso in questa sua battaglia, attirandosi le ire di Bernie Ecclestone, che non le ha mandate a dire al driver della Mercedes.
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L’affondo di Ecclestone
Il comportamento di Lewis Hamilton e degli altri piloti continua a non andare già a Bernie Ecclestone, che ha più volte sottolineato come ai suoi tempi non avrebbe permesso tali manifestazioni nel paddock e sulla griglia. Mister E lo ha ribadito ai microfoni del Daily Telegraph senza giri di parole: “la Formula 1 non è razzista, se ci fossero altri piloti neri con i giusti requisiti di talento tutti i team li vorrebbero, e questa verità si può applicare anche ai piloti donna. Ma non mi piace vedere questo sport usato come un mezzo politico. Se io fossi ancora lì a gestire non permetterei ai piloti di indossare certe magliette sul podio, questo è certo. E di sicuro, al cento per cento, non ci sarebbe l’abitudine di inginocchiarsi prima delle gare. Sono d’accordo che lo sport sia utile per promuovere la diversità, ma non che venga sfruttato per fini politici“.
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Hamilton sfruttato
Bernie Ecclestone ha anche alzato il tiro nel suo intervento contro Lewis Hamilton, sottolineando come quest’ultimo venga sfruttato dal movimento ‘Black Lives Matter‘ per guadagnare più soldi: “quando parlai di razzismo l’anno scorso, Hamilton non mi ha capito. Sono stato il primo a mettere un pilota nero su una macchina di Formula 1, Willy T Ribbs. L’ho supportato e ho supportato una quantità enorme di persone con la pelle nera. Ovviamente lui ha diritto ad avere il suo punto di vista. Tuttavia ho detto a suo padre che Lewis deve stare attento, perché ora la sua immagine è sfruttata dalle persone che supportano il movimento Black Lives Matter e stanno ottenendo tanti soldi grazie a lui. Lo stanno usando, e nessuno sa dove vanno a finire i soldi“.
L’Arabia Saudita
Dalla lotta al razzismo fino alle accuse contro l’Arabia Saudita, che quest’anno entrerà per la prima volta nel calendario di Formula 1. Anche su questo argomento Bernie Ecclestone ha voluto dire la sua, andando come al solito controcorrente e sottolineando come chi chieda un boicottaggio sia ipocrita: “dopo che quel giornalista (Jamal Khashoggi) fu ucciso tutti dicevano che era stato un fatto disgustoso e che nessuno sarebbe dovuto andare dai sauditi. Dopo due anni è tutto dimenticato. Fanno un sacco di rumore attorno alle cose per i motivi sbagliati, per ragioni politiche“.