Nuovo DPCM, brutte notizie per lo sport: nuova mazzata del Cts a palestre e piscine

Nel nuovo DPCM non verrà prevista la riapertura di piscine e palestre: questo è l'orientamento emerso nell'incontro tra il premier Draghi e il Cts

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Importante riunione andata in scena questa sera a Palazzo Chigi tra il premier Mario Draghi, alcuni ministri e i rappresentanti del Comitato Tecnico Scientifico.

Foto di EPA/Francesco Ammendola / Ansa

Sul tavolo le misure da inserire nel nuovo DPCM, che seguirà quello in vigore fino al 5 marzo. Il Presidente del Consiglio ha ascoltato con attenzione le indicazioni del presidente dell’Iss Silvio Brusaferro, del coordinatore del CTS Agostino Miozzo e del presidente del Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli, analizzando i loro dati e facendosi un’idea sulle nuove misure da adottare.

La linea

Foto di Ciro Fusco / Ansa

Nel nuovo DPCM, la linea che il premier Draghi ha deciso di seguire è quella della prudenza, dunque niente riapertura di piscine e palestre, neanche per corsi individuali o per terapie riabilitative, così come non ci sarà la riapertura di sale gioco e sale bingo. Il Presidente del Consiglio sta pensando addirittura di anticipare un nuovo intervento normativo, senza aspettare il prossimo 5 marzo. Domani intanto il ministro Roberto Speranza parlerà alla Camera, esponendo quelli che saranno i provvedimenti in via di attuazione.

Prudenza

Nell’incontro con il premier Draghi per discutere sul nuovo DPCM, il Comitato tecnico scientifico ha chiesto prudenza, spingendo per il rinvio della riapertura di palestre e piscine. “Dal punto di vista scientifico noi siamo prudenti – le parole di Agostino Miozzo ma non abbiamo descritto una situazione di catastrofe imminente. Non abbiamo parlato di riaperture, se ne parlerà in un’altra occasione“. Toccherà adesso al premier Draghi e ai suoi ministri decidere come muoversi, prendendo le decisioni necessarie per ridurre il rischio contagi e al tempo stesso far ripartire l’economia.

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