Morte Maradona, il terrore della figlia Gianinna: “se mi uccidono per un anello sono tutti complici”

A distanza di oltre due mesi dalla morte di Maradona, una nuova battaglia è scoppiata in seno alla sua famiglia: la figlia Gianinna teme di essere uccisa per un anello

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E’ una guerra senza esclusione di colpi quella che si è scatenata dopo la morte di Maradona, avvenuta lo scorso 25 novembre in una casa di Tigre.

Foto di EPA/Juan Carlos Cruz / Ansa

Una situazione difficile da gestire per tutte le parti in causa, impegnate per lo più a farsi del male piuttosto che a concentrarsi sul processo penale legato al decesso del Diez. Al centro dell’ultimo dissidio scoppiato in queste ore c’è l’anello che Maradona ha ricevuto nel 2018 in Bielorussia, quando venne nominato presidente onorario della Dinamo Brest. Un gioiello preziosissimo dal valore di 300mila euro, da cui Diego non si separava mai.

Che fine ha fatto l’anello?

Foto di EPA/Tatyana Zenkovich / Ansa

I membri della famiglia si sono chiesti che fine avesse fatto l’anello dopo la morte di Maradona, interrogativo a cui ha risposto Mario Baudry, avvocato di Dieguito Fernando e compagno di Verónica Ojeda: “ho una chat con Monona – la sua cuoca – che ammette a chi l’ha consegnato e anche le riprese dell’assistente di Diego, dove si vede che lo mette in macchina una delle figlie. Si tratta di Gianinna. La scorsa settimana si era offerta di aprire la cassaforte ma, siccome non era una questione importante, abbiamo deciso di non farlo. L’importante ora è il procedimento penale.

La replica di Gianinna

Foto di EPA/Juan Ignacio Roncoroni / Ansa

Le parole di Mario Baudry hanno scatenato la reazione di Gianinna Maradona, intervenuta sui social per esprimere la propria rabbia: “se mi uccidono cercando un anello che non ho, sono tutti complici. Non possono provare quello che dicono: sono il risultato della merda che consuma il nostro Paese“.

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