L’indagine avviata dalla Procura di San Isidro dopo la morte di Maradona sta facendo emergere torbide verità, che dovrebbero quasi certamente portare ad una pesante condanna per Leopoldo Luque.
Il neurochirugo del Pibe è finito sotto i riflettori nelle ultime ore per alcune oltraggiose intercettazioni, in cui definiva Maradona un ciccione in fin di vita. Altri audio sono stati diffusi nelle ultime ore da Infobae, che rivelano come al Pibe venissero somministrati alcol e droga affinché stesse tranquillo.
La marijuana
In una di queste intercettazioni, Luque parla con un componente dello staff medico, che si dice preoccupato per le condizioni di Maradona: “si alza con tutti i postumi di una sbornia, ieri sera ha fumato e ha preso le pillole bevendo del vino“. Parole che spingono il medico a temere per l’eventuale autopsia che farebbero sul corpo di Diego in caso di morte: “l’ho detto a Maxi Pomargo che ci sarà un’autopsia e da quella può saltare fuori tutto“. Ad un altro componente dello staff preoccupato per la somministrazione della marijuana a Maradona, Luque infine risponde così: “la marijuana non causa danni a un particolare organo da poter sospettare. Lo posso supporre, ma se non lo cerco non lo analizzo. Dal punto di vista medico non è una responsabilità. Sarebbe una responsabilità medica se gli dessi la cannabis, si ubriacasse e morisse“.