Infortunio Sofia Goggia, il dolore social della sciatrice azzurra: “dopo 30 ore ho finito le lacrime” [FOTO]

A distanza di un giorno dall'infortunio subito, Sofia Goggia ha postato sui social un lungo messaggio in cui ha svelato il suo stato d'animo

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La discesa sulla pista turistica, la caduta e il crack. Un suono già ascoltato in carriera da Sofia Goggia, che ha capito subito la gravità del suo infortunio.

Foto di Alessandro Della Valle / Ansa

L’incidente di Garmisch l’ha privata dei Mondiali di Cortina, dove sicuramente avrebbe detto la sua, portando a casa anche qualche medaglia che avrebbe impreziosito il bottino azzurro. Invece, la bergamasca dovrà guardarli da casa, facendo il tifo per i propri compagni di squadra. Una botta durissima da assorbire, come dimostra il post social pubblicato da Sofia Goggia sul proprio account.

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Infortunio Sofia Goggia: il post social

Foto di EPA/Philipp Guelland / Ansa

Tre foto e un lungo messaggio, dal quale si evincono le sensazioni di Sofia Goggia: “dopo trenta ore credo di avere finito le lacrime ma il tremendo dolore, misto all’enorme dispiacere, rimane dentro di me forte, fortissimo, assieme a un cuore che continua a dimenarsi, urlando e gridando tacitamente. Sono le urla e quella sensazione di impotenza a bordo pista quando ho capito che la stagione era finita, la nostalgia delle cose che se ne vanno provata mentre scendevo in motoslitta, è lo sguardo del mio skiman che non riuscivo a sostenere pensando al sogno spezzato, ma è anche l’amore delle mie compagne quando mi hanno circondata in un sincero abbraccio di gruppo nella reception dell’hotel prima che tornassi in Italia: prendo tutto e lo porto con me“.

“Nulla accade per caso”

Sofia Goggia
Foto di Alessandro Della Valle / Ansa

L’infortunio ha privato Sofia Goggia dei Mondiali, ma non della sua voglia di rivalsa: “le cose vanno come devono andare per destino, coincidenze e scelte; voglio pensare che nulla, nulla accada mai per caso e che tutto contribuisca al compimento del disegno di ognuno di noi: è sempre stato così, e lo sarà ancora. In quell’ottica fino a ieri c’erano i Mondiali: mi sento a pezzi. Ma ora quella specula altro non fa che ricordarmi che è solo guardando in là, alzando lo sguardo, focalizzando le cose oltre la nostra visuale che si può vivere, e per quanto io sia lontana fisicamente da quello che può inquadrare quell’obbiettivo, cerco di metterlo a fuoco e di inseguirlo. Per ripartire. Per continuare imperterrita nel percorso. Per andare avanti. Perché bisogna farlo. Usque ad finem. Ci vuole coraggio, e ora è necessario metterlo in campo”.

 

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