La discesa sulla pista turistica, la caduta e il crack. Un suono già ascoltato in carriera da Sofia Goggia, che ha capito subito la gravità del suo infortunio.
L’incidente di Garmisch l’ha privata dei Mondiali di Cortina, dove sicuramente avrebbe detto la sua, portando a casa anche qualche medaglia che avrebbe impreziosito il bottino azzurro. Invece, la bergamasca dovrà guardarli da casa, facendo il tifo per i propri compagni di squadra. Una botta durissima da assorbire, come dimostra il post social pubblicato da Sofia Goggia sul proprio account.
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Infortunio Sofia Goggia: il post social
Tre foto e un lungo messaggio, dal quale si evincono le sensazioni di Sofia Goggia: “dopo trenta ore credo di avere finito le lacrime ma il tremendo dolore, misto all’enorme dispiacere, rimane dentro di me forte, fortissimo, assieme a un cuore che continua a dimenarsi, urlando e gridando tacitamente. Sono le urla e quella sensazione di impotenza a bordo pista quando ho capito che la stagione era finita, la nostalgia delle cose che se ne vanno provata mentre scendevo in motoslitta, è lo sguardo del mio skiman che non riuscivo a sostenere pensando al sogno spezzato, ma è anche l’amore delle mie compagne quando mi hanno circondata in un sincero abbraccio di gruppo nella reception dell’hotel prima che tornassi in Italia: prendo tutto e lo porto con me“.
“Nulla accade per caso”
L’infortunio ha privato Sofia Goggia dei Mondiali, ma non della sua voglia di rivalsa: “le cose vanno come devono andare per destino, coincidenze e scelte; voglio pensare che nulla, nulla accada mai per caso e che tutto contribuisca al compimento del disegno di ognuno di noi: è sempre stato così, e lo sarà ancora. In quell’ottica fino a ieri c’erano i Mondiali: mi sento a pezzi. Ma ora quella specula altro non fa che ricordarmi che è solo guardando in là, alzando lo sguardo, focalizzando le cose oltre la nostra visuale che si può vivere, e per quanto io sia lontana fisicamente da quello che può inquadrare quell’obbiettivo, cerco di metterlo a fuoco e di inseguirlo. Per ripartire. Per continuare imperterrita nel percorso. Per andare avanti. Perché bisogna farlo. Usque ad finem. Ci vuole coraggio, e ora è necessario metterlo in campo”.
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