La variante sudafricana del Coronavirus è purtroppo arrivata in Italia, è stato registrato infatti il primo caso a Varese, dove un paziente è ricoverato in terapia intensiva per essere risultato positivo al tampone.
L’uomo, stando a quanto riferito all’Adnkronos Salute dal direttore Malattie infettive dell’Asst Sette Laghi, è rientrato pochi giorni fa dall’Africa: “è arrivato in pronto soccorso ed è stato segnalato al laboratorio il fatto che rientrava dal Malawi, non dal Sudafrica. Il paziente è risultato positivo al tampone eseguito in ospedale e il laboratorio della struttura dell’Asst Sette Laghi ha individuato la variante. Sono state messe immediatamente in atto tutte le misure di contenimento“.
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Situazione monitorata
Una volta emerso il primo caso di variante sudafricana di Coronavirus in Italia, l’Ats Insubria ha fatto sapere come stia monitorando già la situazione, ponendo in essere l’attività di tracciamento e testing sui contatti. “Con la variante brasiliana e inglese – prosegue il dottor Grossi – quella sudafricana ha in comune che sembra essere caratterizzata da una maggiore trasmissibilità, una capacità di diffondersi più efficacemente rispetto al coronavirus Sars-CoV-2 nella versione con cui abbiamo avuto a che fare finora, mentre non sembra che ci sia un impatto sulla gravità della malattia“.