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Il caso Schwazer, gli insulti e gli incubi: adesso chiudete la bocca, Gimbo Tamberi vi ha zittito

Gianmarco Tamberi ha risposto da campione alle accuse rivoltegli in seguito al caso Schwazer, uno schiaffo morale che l'azzurro ha rifilato a tutti i propri detrattori

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Giorni difficili e complicati. Che hanno spinto Gianmarco Tamberi addirittura a fare i conti con gli incubi, causati da un mare di odio e di insulti che non avrebbe assolutamente meritato.

Foto di Ali Haider / Ansa

Gimbo ha risposto da campione qual è, mettendosi tutto alle spalle e concentrandosi sugli Assoluti indoor di Ancona, dove ha centrato l’ennesimo risultato prestigioso di una carriera che, piano piano, sta riacquisendo la propria dimensione. Il 2,35 piazzato in una domenica di febbraio gli ha restituito la leadership internazionale, permettendogli di dare uno schiaffo morale a tutti coloro che lo hanno criticato e accusato negli ultimi giorni.

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Il caso Schwazer

Foto di Giuseppe Fama / Ansa

A spingere Gianmarco Tamberi sull’orlo del precipizio è stato il caso Schwazer, in particolare le accuse che il saltatore azzurro aveva rivolto al connazionale cinque anni fa. Un “Schwazer vergogna d’Italia” tirato fuori dalla parte più meschina dei social e sbattuto in faccia a Gimbo, finito al centro di una bufera che non avrebbe meritato. Insulti e accuse sono aumentate in maniera esponenziale, ma l’azzurro è riuscito a rispondere da campione, piazzando un 2,35 che gli ha restituito il sorriso.

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La reazione

Foto di Giuseppe Fama / Ansa

A queste situazioni si può rispondere in due modi, afflosciandosi e lasciandosi andare allo sconforto e alla disperazione, oppure gonfiando il petto e prendendosi il centro della scena. Gianmarco Tamberi ha scelto la seconda strada, zittendo i suoi detrattori e prendendosi una vittoria schiacciante, che lo ha reso il primatista stagionale a livello internazionale nel salto in alto. Uno schiaffo morale e bello sonoro, la chiusura di un cerchio che Gimbo ha rimarcato a modo suo: “questo 2.35 rappresenta la chiusura di un periodo di quasi cinque anni, aperto la sera dell’infortunio di Montecarlo che mi ha negato i Giochi di Rio. E perché, negli ultimi giorni, ho subito di tutto per motivi che è meglio lasciar perdere. Avevo in corpo tanto da smaltire, dovevo sfogarmi: nelle scorse notti ho avuto gli incubi. A parlarne mi viene da piangere, ora devo solo pensare a me stesso“.

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