Il caso Schwazer si è sgonfiato. O forse no. Il gip del tribunale di Bolzano ha archiviato il procedimento penale a carico del marciatore altoatesino, sottolineando come l’azzurro non si sia dopato, puntando anzi il dito contro la Wada e accusandola di aver manipolato le provette.
Accuse gravi, a cui l’Agenzia Mondiale Antidoping ha risposto in maniera durissima, dicendosi inorridita e colpita dalla diffamazione subita dal gip di Bolzano. Una battaglia legale che rischia di dilungarsi, mantenendo in un fastidioso limbo Alex Schwazer, che punta adesso a una completa riabilitazione per partecipare alle Olimpiadi di Tokyo in programma in estate.
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“Radiatelo”
Olimpiadi a cui parteciperà con ogni probabilità Federica Pellegrini, che nel 2016 attaccò duramente Alex Schwazer chiedendone la radiazione: “io sono per la radiazione a vita, già alla prima positività. E vi assicuro che molti altri atleti la pensano così“. Parole che adesso suonano come macigni, considerando come sono andati i fatti, ma al tempo stesso vanno contestualizzate. Nel 2016 nessuno conosceva i fatti e, sulla base delle informazioni emerse, sarebbe stato difficile non puntare il dito contro Alex Schwazer, risultato a quel tempo di nuovo positivo all’antidoping. Per questo motivo gli insulti o le cattiverie nei confronti di Federica Pellegrini rappresentano la parte più becera di questa storia, in cui è rimasto coinvolto anche Gimbo Tamberi.
“Schwazer vergogna d’Italia”
Nel momento in cui il tribunale di Bolzano ha restituito la dignità ad Alex Schwazer, i social si sono scatenati contro Tamberi, per una frase espressa nel 2016: “Schwazer vergogna d’Italia“. Anche in questo caso quelle parole vanno contestualizzate, oltre che legate alla situazione. Una tesi sposata anche da Sandro Donati, coach di Schwazer: “bisogna smetterla, Tamberi è un campione vero, pulito, prezioso per tutta l’atletica. Non ha senso parlare di una frase pronunciata quando il contesto era assolutamente diverso, e di certo non si era a conoscenza di tutte le cose che poi sono emerse nelle indagine per poi entrare nell’ordinanza del gip di Bolzano“. Giù le mani dunque dai nostri campioni, che non meritano assolutamente una tale gogna mediatica per frasi saltate fuori ben cinque anni fa.