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Incidente corridori della Bora, Nibali è una furia: “l’Italia è pericolosa, purtroppo noi siamo un impiccio”

L'incidente dei corridori della Bora ha scosso Vincenzo Nibali che, dal ritiro spagnolo della Trek-Segafredo, ha espresso tutta la propria indignazione

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Il mondo del ciclismo si è stretto intorno alla Bora-hansgrohe, in seguito all’incidente che ha coinvolto sette corridori del team tedesco nella giornata di domenica, nei pressi di Gardaland.

Una donna al volante di una Mercedes non ha rispettato lo stop e, immettendosi nella strada principale da una via laterale, ha letteralmente centrato Wilco Kelderman e altri sei compagni. La peggio l’ha avuta il 29enne olandese, trasportato in ospedale con una commozione cerebrale e una frattura alla vertebra.

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Le parole di Nibali

Matteo Dunchi (c)

Sull’incidente occorso ai corridori della Bora-hansgrohe si è soffermato Vincenzo Nibali, che ha espresso il suo punto di vista dal ritiro della Trek-Segafredo a Denia: “è brutto dirlo, e non vorrei passare per esterofilo, ma nel resto dell’Europa è molto meno pericoloso andare in bici rispetto all’Italia. Purtroppo è così. Tante volte capita che gli automobilisti ti suonino, ti mandino a quel paese, ti stringano e via dicendo. Anche se ti capita di essere in coppia e procedere a una velocità abbastanza sostenuta. Uno che va in bici, per l’auto troppo spesso è un impiccio, un intralcio trovarselo davanti“.

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